A Treviso in dieci anni sono triplicati i bed and breakfast e le locazioni turistiche

La contromossa tra viale Fra Giocondo, via Cortese e via Dotti: meglio le famiglie dei turisti, i proprietari ora cercano residenti: «Ci guadagniamo meno ma gli inquilini possono portare nuova linfa»

Lorenza Raffaello

Meglio le famiglie dei turisti. Questa la scelta controcorrente dei proprietari degli immobili nel rione trevigiano dei B&B. Succede nel quadrante che fa angolo tra viale Fra Giocondo, via Cortese e via Dotti, a pochi passi dalla centralissima piazza Trentin, dai bar degli aperitivi trevigiani, tra le mura e il municipio. Il desiderio dei nuovi proprietari è quello di riportare una nuova di residenzialità nella Treviso “venezianizzata” che piace tanto ai turisti di mezzo mondo, ma non va giù ai trevigiani, che, allora ristrutturano palazzi datati per affittarli a giovani coppie e famiglie.

Un’opzione non convenzionale rispetto a chi ha comprato o ereditato degli immobili nella zona più esclusiva della città e li utilizza come rendita, affittandoli a turisti per un numero limitato di notti per portarsi a casa un compenso mensile ben più alto di un affitto standard. Si tratta ormai di una prassi in centro storico, dove la dicitura locazione turistica ha preso il posto di nomi e cognomi scritti a fianco dei campanelli.

Secondo i dati rilevati da Expedia nella città di Treviso sarebbero operativi 250 bed and breakfast. Poco più di un quinto, 54 secondo Booking.com, di questi si troverebbero all’interno delle mura storiche della città, in una superficie di appena 1,2 chilometri quadrati. Uno studio della Camera di commercio di Treviso Belluno conferma l’aumento esponenziale delle strutture ricettive nella Marca, triplicate in dieci anni.

Un fenomeno facilmente comprensibile: all’interno delle mura i prezzi delle case in vendita sono aumentati in modo importante, diventando proibitivi per la maggior parte dei trevigiani. Uno dei modi per poter rientrare di un investimento è rivendere o mettere l’immobile al servizio del turismo. Eppure c’è qualcuno che vuole rompere questa catena.

«Abbiamo deciso di portare nuovamente la residenzialità in questa zona. So che con gli affitti turistici ci potevamo guadagnare di più, ma siamo trevigiani e amiamo la nostra città, vogliamo che torni a vivere», spiega il proprietario di un immobile appena restaurato in via Cortese e che verrà affittato a una famiglia.

Sono questi i nuovi proprietari degli immobili del centro, palazzi e appartamenti dalle dimensioni generose, che dopo il restauro diventano palazzine pronte per una nuova residenzialità, fatta di giovani e famiglie che possano portare nuova linfa al centro. Di via Cortese, storicamente contrada dei Filippini, per esempio, si trova traccia nel catasto napoleonico. Via Dotti è stata la residenza di poeti e artisti. È un quadrante che affaccia sulle mura, a ridosso di piazzale Burchiellati, parte di un centro cittadino che vede molta residenzialità, nonostante sia circondata dai B&B di lusso. 

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