Treviso Calcio battuto dal Cjarlins: la serie C si allontana

Crisi nera per i biancocelesti che cadono al Tenni accrescendo il divario con la Dolomiti che vola a quota +6. Non mancano le contestazioni sugli spalti dello stadio

La contestazione dei tifosi del Treviso all'esterno del Tenni (Foto Film)
La contestazione dei tifosi del Treviso all'esterno del Tenni (Foto Film)

Il Treviso crolla a picco: zero tiri in porta, zero gol da tre partite, zero idee per dare la svolta. Da dimenticare il debutto al Tenni di mister Carmine Parlato sulla panchina biancoceleste, in via Foscolo si impone 1-0 (senza faticare troppo) il Cjarlins Muzane. Il Treviso incassa la terza sconfitta consecutiva, la terza di fila tra le mura amiche. Il Treviso campione d’inverno, quello che guardava tutti dall’alto, non c’è più.

In classifica la Dolomiti aggiunge un altro mattoncino: pareggiando 0-0 a Feltre contro il Mestre, i bellunesi consolidano il primo posto e salgono a quota 62 punti, il Treviso rimane al secondo posto a -6. Regalato il vantaggio al Cjarlins con uno svarione difensivo grossolano, nelle 10 partite nel girone di ritorno, è l’ottava volta (la terza consecutiva) che i biancocelesti vanno in svantaggio. Per il resto emozioni nulle con nessun altro tiro in porta da ambo i lati. I friulani si arroccano in difesa - un’ottima difesa - mentre i padroni di casa non trovano il pertugio giusto. Sconfitta meritata perché dagli spalti non c’è stata la reale sensazione che il Treviso potesse pareggiare, figurarsi ribaltarla. E il Tenni, che torna a superare quota mille presenze, manifesta tutta la sua frustrazione fischiando la squadra al 95’. Già la curva sud, a inizio partita, aveva lanciato una sorta di ultimatum: “Le scuse sono finite… Combattiamo insieme per le ultime partite”, questo lo striscione esposto dal tifo caldo biancoceleste.

Il clima in via Foscolo si fa incandescente, si fa sempre più largo il fantasma di aver buttato all’aria il campionato quando fino a un mese fa il Treviso era primo a +4 punti sulla Dolomiti. Parlato cambia quasi metà formazione titolare - con Beltrame out e a causa di qualche acciacco - rispetto a domenica scorsa e sceglie il 3-5-2 in luogo del 4-3-1-2: in difesa trova spazio Videkon, dentro Golin a sinistra e Nunes in mezzo dopo il rientro dalla squalifica, Videkon, Borghesan come mezzala copre il posto del 2004 mentre in avanti torna a rivedersi Posocco. La prima palla gol del match è del Cjarlins, ribattuta ravvicinata di Fornari e un reattivissimo Mangiaracina allunga in corner. Dall’angolo al 7’ calcia Furlan, palla a spiovente in area, Sbampato anticipa Brigati ma il suo rinvio è un assist involontario per Fusco che conclude di prima e porta in vantaggio i friulani.

I padroni di casa provano a rispondere al 26’ con il lancio lungo di Sbampato alla ricerca di Aliu, appoggio per Posocco, arriva a rimorchio Borghesan al limite dell’area che ridà palla al numero 10, tiro a giro verso l’incrocio che va di poco sul fondo. Proteste del Treviso al 35’ per un tocco di mano (apparso volontario) del già ammonito Fusco in mezzo al campo, l’arbitro lascia correre. L’episodio fa subentrare il nervosismo. Si va a riposo (con un Tenni che rumoreggia), i biancocelesti nel primo tempo non hanno mai inquadrato la porta. In avvio di ripresa Parlato cambia le carte in tavola e con gli ingressi di Busato e Valenti sugli esterni, passando al 4-4-2. Poco prima di metà secondo tempo, dopo uno spezzone di partita che non ha nulla da raccontare, dentro Gioè per Posocco.

E la curva sud comincia a farsi sentire, chiedendo alla squadra di mostrare gli attributi: la tribuna centrale applaude. Il tifo caldo rincara la dose prendendo di mira il direttore generale Gementi. Al 22’ il primo sussulto della ripresa con Artioli che carica il tiro dal limite dell’area, la palla va oltre la traversa. Cross di Busato al 75’, Crosara anticipa per un soffio Gioè. Botta dalla distanza dell’ex Simeoni, all’85’ Mangiaracina copre il palo mostrando ancora una volta il suo valore di portiere. Poco oltre l’area di rigore, al’89’, Valenti si incarica di calciare una punizione, la parabola finisce di poco sopra il legno orizzontale.

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