Treviso Basket travolta a Brindisi, l’Happy Casa segna 107 punti

Record stagionale di punti subiti. Treviso regge un quarto e mezzo, “tradita” dagli ex di turno Banks e Zanelli
Federico Bettuzzi

“Quousque tandem abutere, Catilina, patientia nostra?”: le parole di Marco Tullio Cicerone, pronunciate nella prima di quattro celebri orazioni che smascherarono il protagonista di una congiura nella Roma tardo repubblicana, potrebbero benissimo essere declinate anche per l’ennesima, pesante sconfitta stagionale di Treviso Basket. Che, oltre a continuare “ad abusare della nostra pazienza”, nella mediocrità di una domenica da dimenticare ritocca pure il record negativo stagionale di punti subiti – furono 101 a Pesaro ad inizio gennaio, quando si pensava che le cause principali dei mali della Nutribullet rispondessero ai nomi e cognomi di Cooke jr. e Sokolowski.

Invece la serata del PalaPentassuglia evidenzia ancora una volta come questa squadra, priva di un vero gioco corale e dunque destinata a subire, leghi i suoi destini alle sue guardie straniere titolari. Ossia a Ike Iroegbu, cui il talento offensivo non difetta ma che ribadisce di essere un 2 nel corpo di un play (e qui è ripetuto più volte, magari va bene così); e Adrian Banks, il terminale offensivo designato, l’uomo cui affidarsi nei momenti delicati, l’esterno con tanti punti nelle mani (16 di media) e capace di sopperire alle lacune del gruppo con talento ed esperienza.

Peccato che queste doti si siano viste in ben poche occasioni, almeno in canotta TvB, mentre ben maggiori risultino le partite in cui lo scarso apporto o la serata storta (magari acuita da un minutaggio eccessivo e dunque ingiustificato) abbiano condizionato in negativo la prestazione di tutta la squadra. La partita sul parquet di Brindisi è la conferma. Ventinove minuti in campo, 5 punti, 0/5 dall’arco, 4 palle perse, 1 di valutazione, -24 di plus/minus: Banks in sostanza ha involontariamente giocato a favore della sua vecchia squadra che di sicuro non l’ha rimpianto, al contrario dei pochi coraggiosi tifosi trevigiani presenti. E con il veterano è affondata tutta la Nutribullet la cui partita è durata meno di un tempo.

Al 15’ il punteggio sul tabellone luminoso (30-29) poteva ancora fornire speranze alla formazione in canotta azzurro-arancio, nonostante la sfuriata di Bowman a fine primo quarto e l’inconsistenza della difesa fossero già costati l’unico vantaggio (12-19 al 7°). Invece tra scelte offensive infelici, palloni gettati al vento, amnesie varie ed errori tattici dalla panchina, un match ancora in equilibrio è divenuto uno splendido monologo dei padroni di casa, magistralmente condotti da quel Frank Vitucci che ancora una volta ha predicato pallacanestro.

Il tutto, senza grandi effetti speciali: circolazione di palla, attenzione lungo le linee di passaggio altrui, chiusura dell’area, transizione, ricerca delle migliori condizioni per il tiro. Tutto semplice, se si ruotano i vari protagonisti dando ad ognuno un compito mai eccessivo e sempre preciso – e dire che Brindisi per scelta da settimane gioca smallball, con Burnell da 4 adattato dopo il taglio di Etou. Dall’altra parte, un ensemble che fa perdere la ciceroniana pazienza. Banks a parte, la fotografia migliore del caos di TvB è la palla riconquistata all’instant replay da Jurkatamm (ormai un classico i pochi minuti per lui a favore di compagni che giocano peggio) a 3 secondi dalla pausa e persa banalmente su rimessa da fondo perché Iroegbu non si avvede della marcatura di Burnell che lo sopravanza, ruba il pallone e schiaccia tranquillo per il +15.

Con queste premesse, è ovvio che la ripresa sia una formalità per una Brindisi in fiducia a fronte di un’avversaria disorganizzata e che gioca a strappi. Forse le recenti vittorie avevano illuso qualcuno ma è bene chiarire subito la questione: la salvezza non è affatto garantita, andrà conquistata nelle prossime quattro gare, la prima mica semplice domenica con Varese.

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