Quarti di finale di Champions Cup, Benetton a Castres per fare la storia
Sabato 5 aprile la super sfida, Bortolami e i Leoni proveranno a fare l’impresa sul campo del Pierre-Fabre. «Serviranno mentalità e personalità: dovremo lottare fino all’ultimo»

«Dovremo giocare con personalità, ci servirà per applicare ciò che abbiamo provato, gli avversari non faranno prigionieri».
Rendersi protagonisti di un cambio culturale, un altro, toccare le vette inesplorate dei quarti di finale di Champions Cup, imporsi per espugnare in terra francese.
Sabato 5 aprile a Castres il Benetton è atteso da un appuntamento storico, ma per rendere la giornata memorabile allo stadio Pierre-Fabre coach Marco Bortolami ha in mente la ricetta giusta per battere i transalpini. Ora la guida tecnica di Treviso si fida (e confida) totalmente nel rendimento dei giocatori, non basta il filtro dello staff per vincere le partite.
Bortolami chiama il gruppo a prendersi le proprie responsabilità, coerente con i primi commenti dopo l’addio ufficiale di qualche settimana fa. Il piano gara è presto delineato: fuggire dalla morsa degli avversari ed evitare di ingaggiare duelli fisici. Insomma, fare come le zanzare che pungono l’elefante.Sempre che un modo per fare il colpo grosso ci sia per davvero, la chiave di volta ce l’hanno in tasca i singoli e risponde al nome di “leadership”.
«Bisogna che i giocatori si impongano perché davanti hanno un avversario spietato- spiega il capo-allenatore dei Leoni- sarà la personalità che farà la differenza. Castres se trova spazio è più che pericolosa, punta a infrangere il muro per affondare, sono potenti».
Che aria si respira in Ghirada?
«C’è il clima giusto, abbiamo accorciato la settimana allenandoci solo martedì e giovedì, vogliamo che la squadra arrivi fresca allo scontro di sabato. L’energia è quella giusta, giocare in Champions in Francia sarà difficile, ma arriviamo alla sfida nel migliore dei modi».
Castres mastica il rugby ad alti livelli da anni fra Top 14 e coppe europee, che squadra troverete?
«Una che mette in campo dell’agonismo brutale, ci renderanno la vita difficile da subito, dovremo giocare veloce per minimizzare i loro punti di forza, dobbiamo assolutamente evitare che diventi un braccio di ferro tra noi e loro. Andare di cavalleria e non trincea, per essere chiari”.
Pareggerete la loro intensità fisica nel secondo tempo con il 7+1?
«No, tutt’altro. Dovremo evitare di andare testa a testa fisicamente, far uscire loro dalla zona di comfort».
Qual è la chiave dunque?
«Mentale. Dovremo resistere, rimanere nella lotta spostando il focus degli avversari su altro, mettere in campo la nostra personalità per portare la loro attenzione su altro».
Non conteranno punti bonus e spettacolo, le vittorie risicate contro Edimburgo e Castres vi hanno preparato in questo senso?
«Sì, soprattutto dal punto di vista psicofisico. Recuperare da due gare così quando hai vinto è più semplice, la squadra ha dato due belle dimostrazioni rimanendo attaccata al risultato fino all’ultimo. Anzi, credo che le ultime due vittorie in campionato siano meritate, le condizioni meteo ci hanno reso la vita difficile, ma vincere così ti dà una scarica positiva e ti fa recuperare in fretta. Abbiamo visto che rimanere attaccati alla partita ad ogni costo paga i dividendi, vogliamo replicare questo aspetto sabato».
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