Modello Imoco: ecco i segreti del club di volley più forte di tutti

Il dominio di Conegliano: 24 trofei, l’ultimo è la Champions. La diarchia al comando e 300 sponsor, si cambia per vincere ancora. Tutto il nuovo roster
Massimo Guerretta e Mirco Cavallin
La grande festa dell'Imoco Conegliano con i 4 troferi vinti tra 2023 e 2024
La grande festa dell'Imoco Conegliano con i 4 troferi vinti tra 2023 e 2024

«Ma come fate a vincere sempre?». Glielo chiedono, certo che glielo chiedono. È quasi oggetto di studio: il rapporto tra trofei vinti e numero di partite giocate sbriciola ogni statistica, va oltre i budget, i voli aerei, le schiacciate. La costruzione di un modello, nato 12 anni fa e diventato in un balzo un caterpillar. Si chiama Imoco Volley Conegliano, declinata in Italia dal naming sponsor Prosecco Doc - Antonio Carraro in Europa e nel mondo - ma si legge “cannibale”.

In Italia fa razzia da febbraio 2019 (15 trofei di fila), domenica ha conquistato la sua seconda Champions League, a dicembre andrà a caccia del suo terzo titolo mondiale.

Il tutto grazie alla diarchia dei proprietari (Enrico Polo e Maurizio Maschio) e dei presidenti (Piero Garbellotto e Pietro Maschio) che evidentemente avevano in casa la ricetta giusta.

Gruppo vincente

«Adesso però dobbiamo cominciare a vincere qualcosa», la chiosa pubblica di lunedì sera del patron Maschio, rispecchia quel sarcasmo travolgente di un club che resta affamatissimo.

Il Gruppo Milleuno di Enrico Polo e Maurizio Maschio - la capogruppo, nata per la gestione delle concessioni statali del gioco del Bingo, 1750 dipendenti, nel settore industriale c’è il gruppo Imoco spa con i tre stabilimenti di Villorba, Quinto e Fagagna in Friuli, stampa in particolare di etichette per il vino e di cataloghi - nel corso del 2023 ha acquisito la Antonio Carraro, prestigioso marchio forte nel 2022 di circa 140 milioni di euro di ricavi consolidati e oltre 550 dipendenti, che ora punta forte sui trattori per vigneto e frutteto in corso di realizzazione grazie alla partnership con il gruppo Carraro, presieduto da Enrico Carraro. «Abbiamo investito ma abbiamo anche ricevuto: riconoscenza, amore, tifo.

L’impegno economico aumenta, ma vincere ci piace troppo. Sarà così sempre per noi, almeno per i prossimi 20 anni. Investiremo sempre.

Questo territorio se lo merita», sono soliti dire Polo e Maschio, prima amici e poi imprenditori, insieme da una vita, «vincere aiuta a vincere. Accontentarsi delle finali? Macchè, lo diciamo solo per scaramanzia. Vincere è l’unica cosa che conta».

La passione del territorio

E fa appassionare: solo per la finale scudetto contro Scandicci si è arrivati al milione e mezzo di telespettatori, il Palaverde è sempre strapieno - dati record in Europa - e rischia di essere diventato “piccolino”. Da soli, infatti, meglio non restare: gli sponsor ormai sfiorano quota 300, e sono linfa vitale per sostenere il tronco rappresentato dalle famiglie Maschio e Polo. “Facciamo squadra” è il liet motiv proposto dagli incontro B2b con Piero Garbellotto, l’uomo che conosce qualsiasi volto del pubblico delle Pantere.

Una squadra “territoriale” che non chiude certo le porte a eventuali ingressi di player internazionali. In questo senso – non solo, ovviamente, il piano sportivo resta di primaria importanza – vanno a innestarsi le firme per la prossima stagione della cinese Zhu Ting (un’autentica divinità in patria dopo l’oro delle Olimpiadi di Rio) e della giapponese Seki: l’apertura dei mercati, il business di Prosecco verso il far east.

Con il budget - inferiore a quello di Milano e Scandicci, si intenda - giocoforza in crescita: siamo attorno ai 4 milioni, per Gabi è servito un milione, Zhu è l’ultimo regalo del portafoglio della proprietà.

L’esperimento sociale

Guerretta Conegliano piazza Cima festa IMOCO
Guerretta Conegliano piazza Cima festa IMOCO

Che guarda sì alle top player, ma cerca anche di costruire le atlete in casa. Un esperimento sociale, considerate le oltre duemila atlete del settore giovanile, radicato a San Donà. Già, duemila: senza entrare in questioni di genere, per le ragazzine la pallavolo sta diventando ciò che il calcio è per il maschietti, un boom esponenziale.

Al Palaverde si va con la canotta di Haak o De Gennaro, a fine partita c’è la coda per i selfi e gli autografi. Non solo, il club di Conegliano non ha il cuore a forma di dollaro, anzi, è vicino a decine di associazioni del territorio volte ad aiutare il prossimo, dalla Lilt, alla Nostra Famiglia, dagli eventi di Cuoredarena. E vince. Non sa fare altro. 

L’allenatore speciale

«Non è mio, ma di tutto il club, della squadra in toto, dello staff». Si schernisce Daniele Santarelli quando gli si attribuisce il merito dei quattro trofei stagionali conquistati dalla Prosecco Doc Imoco.

Con la guida dell’allenatore umbro le pantere hanno vinto ventuno competizioni in sette anni, per la seconda volta tutte quelle a cui hanno partecipato nel corso dell’annata 2023/24.

«È stata una stagione davvero eccellente. Me lo auguravo e lo speravo tantissimo all'inizio dell'anno. Avevo delle sensazioni ottime anche quando avevamo costruito la squadra. Ero consapevole che l'avessimo migliorata rispetto all'anno precedente, perché anche la panchina era più solida».

«Conoscevo le persone»

La scelta di chi è chiamato a vestire i colori gialloblù è legata ad aspetti tecnici, caratteriali e umani. Quando si dice “gruppo”, a Conegliano la parola assume un valore dal peso specifico maggiore.

E lo si è visto da come tutte le giocatrici si sono spese in allenamenti e partite, facendosi trovare pronte sia che fossero titolari, sia che entrassero in campo anche solo per pochi scambi.

E come tutti insieme, nell’ultimo giorno, abbiano celebrato Robin De Kruijf con un braccialetto “importante”, discorsi da lacrime e poi la maglietta celebrativa. «Questo era l'anno in cui sapevamo di poter ottenere il più possibile. Ero consapevole che le nostre avversarie si fossero rafforzate e le ultime settimane lo hanno dimostrato.

Ma io conoscevo le mie giocatrici, conoscevo le persone ed ero convinto che avremmo potuto fare qualcosa di magico, di speciale».

La costruzione di un successo

Alle decisioni giuste in fase di mercato devono poi seguire le azioni quotidiane per gestire le diverse situazioni. Gli imprevisti, ovvero gli infortuni, sono una variabile incontrollabile, tanto quanto l’andamento delle partite, spesso differente da quello pianificato.

«Questa squadra ha dimostrato all'inizio di essere una squadra molto solida, di avere tante alternative, di avere la maturità giusta per essere una squadra vincente, una vera squadra.

Costruire un gruppo di giocatrici forti è, diciamo così, semplice da parte di presidenti e club che hanno sponsorizzazioni, soldi e possibilità di attirare le atlete. Ma poi creare un vero team che sia vincente è la cosa più complicata e noi lo abbiamo fatto».

La crescita costante

Si partiva da un’ossatura collaudata, con pochissimi innesti, ma con un’estate impegnativa per chi veniva dagli impegni con le nazionali. Le vittorie sono state 48 su 50 gare quest’anno, 298 su 332 da quando Santarelli è il primo allenatore. E i trofei sono arrivati passando per bassi e alti di rendimento. «Ho visto la squadra crescere, prendere consapevolezza, vincere partite sulla carta a volte difficili in cui eravamo sotto.

Abbiamo ruotato a volte le giocatrici, anche in situazioni complicate.

Come le finali di Supercoppa e Coppa Italia. Ero convinto che avremmo potuto fare un finale magico, speravo solo di non soffrire troppo, in realtà abbiamo sofferto. E quello che abbiamo ottenuto ce lo siamo sudato, aggrappandoci con le unghie e coi denti a tutto, lottando con squadre che contro di noi hanno giocato a viso aperto». 

Conegliano ormai è non solo la squadra da battere, ma soprattutto un modello da imitare. «Negli anni ci siamo costruiti credibilità, portando giocatrici forti, costruendo una mentalità vincente, pretendendo da parte di tutti sempre il massimo. Io per primo lo faccio ogni giorno». 

La Conegliano del futuro

Già fatta la squadra che dovrà provare a bissare la stagione perfetta. Agli addii di Robin De Kruijf, Federica Squarcini, Madison Bugg, Vittoria Piani, Kelsey Robinson-Cook, Alessia Gennari e Kathryn Plummer seguiranno altrettanti ingressi, praticamente si cambia mezza squadra per provare a fare come sempre: vincere.

 In regia con la 34enne capitana Asia Wolosz ci sarà la 24enne giapponese Nanami Seki, che già guida la nazionale nipponica e ha lasciato in anticipo le Toray Arrows.

Con la fuoriclasse Isabelle Haak (24) nel ruolo di opposto verrà promossa la “panterina” Merit Adigwe, cremasca classe 2006, che ha già stupito in azzurro e pure quest’anno in B1 con la Cortina Express San Donà. Con Khalia Lanier (25), nel reparto delle schiacciatrici arrivano due superstar del calibro della 30enne brasiliana Gabriela Gabi Guimaraes, che lascia la fascia di capitano del Vakifbank, e della 29enne cinese Zhu Ting - arrivata quasi a prezzo di saldo da Scandicci, starà ai preparatori farla tornare il crac di un tempo - oltre alla nazionale polacca Martyna Lukasik, 24enne prelevata dal Chemik Police, una sicurezza nel ruolo (segnò il punto che eliminò l’Italia alle ultime qualificazioni olimpiche).

Le centrali saranno le riconfermate Sarah Fahr (22) e Marina Lubian (24), con loro la 30enne ex capitana azzurra e di Novara Cristina Chirichella e la 21enne bolzanina Katja Eckl, altro prodotto del vivaio che quest’anno ha conquistato la promozione in A1 con il Talmasson.

Monica De Gennaro (37) e Anna Bardaro (19, ora impegnata con la maturità) saranno i liberi. Con coach Daniele Santarelli ci saranno il vice Tommaso Barbato (Valerio Lionetti va a Macerata) e l’assistant Andrea Zotta, oltre tutto lo staff di scout, preparatori, fisio, medici. 

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