Le superstar della ginnastica ritmica
Raffaeli e Baldassarri grandi protagoniste alla festa di Rimini. Settemila le atlete presenti in Fiera: tra loro anche le giovani ginnaste della Marca
Come i Beatles della ginnastica ritmica. Sofia Raffaeli, Milena Baldassarri, la squadra azzurra delle Farfalle guidate da Alessia Maurelli sono arrivate come una nota rock alla Ginnastica in Festa, la manifestazione che ha portato in Fiera a Rimini oltre 7 mila atlete. Tra loro 56 società venete, con la trevigiana Progetto in prima fila.
L’occasione era troppo ghiotta per non provare ad avvicinare due mostri sacri: Sofia Raffaeli, bronzo ai Giochi Olimpici di Parigi 2024, e Milena Baldassarri, due volte in finale a Tokyo e proprio a Parigi. Servivano i bodyguard per farle avanzare tra due ali di folla, le urla erano le stesse delle fan della più grande rock band di sempre.
L’orda di piccole e grandi fan
«Vedere tutte queste bambine che ci fanno il tifo che vengono magari apposta a vederci per fare una foto è impagabile», sono le parole di Baldassarri mentre saluta le giovani atlete della Marca, «So che è uno sport difficile che richiede molta precisione. Però bisogna avere un obiettivo, anche se lontano. E fare passo dopo passo per migliorarsi e non mollare mai. Io ho iniziato a cinque anni, però le medaglie ho iniziato a vincere dopo 10 anni di duro lavoro, e dopo 15 anni sono andata in nazionale».
«Tenacia e costanza», si riaggancia Raffaeli, prima italiano della storia a podio in un’Olimpiade, vera icona per tutte le atlete trevigiane, «la ginnastica ritmica richiede tanto tempo, quindi bisogna sapersi organizzare anche con la scuola finché si è piccoli. Consiglio di inseguire i propri sogni e cercare di realizzarli anche nel tempo. Serve determinazione, con il tempo si inizia a capire. Grazie a tutte le esperienze che fai e devi essere anche responsabile. Si può diventarlo anche per la nazione che rappresenti. Bisogna puntare al massimo».
Raffica di autografi: lo sport dei rrel
Raffaeli ha firmato autografi impugnano la penna manco fosse una clavetta. «Ne abbiamo fatti 700 in un’ora… Noi ora siamo abituate, non ci pesa. Vuol dire che esprimiamo qualcosa e arriva la gente: ciò che facciamo non è solo uno sport tecnico, dà emozioni al pubblico, è un grande onore siamo insomma. E si sente che negli ultimi anni c'è stata una crescita assolutamente. Così tante non ricordo, forse al Mondiale di Pesaro del 2017, ma era un mondiale».
Baldassari incalza, guardando avanti: «E poi le nuove tecnologie ci aiutano. Sempre più gente si appassiona, c’è un crescendo di iscrizioni perché siamo diventate più televisive e più social: il tempo di esercizio è quasi quello di un reel di Instagram. Le nuove generazioni ci vedono più mediatiche, i social di danno molto più visibilità e quindi secondo me abbiamo anche molti più fan».
Il futuro di Raffaeli
Il focus di Sofia è segnato: «Il mio obiettivo principale sono le prossime Olimpiadi. Però 4 anni sono tanto lunghi. Dall’emozione in cui stai proprio con gli occhi a cuoricino tutto il tempo ad affrontarne un'altra: sarà completamente diverso. Ritornare in palestra è sempre un po' strano perché l'obiettivo era la medaglia, e quindi adesso l’asticella si è alzata, c’è più pressione dopo un risultato del genere. È un po' anche la sensazione che ho avuto al mondiale di Sofia del 2022 dopo averlo vinto: “sono arrivata, adesso come faccio a diventare ancora più brava?”. Si può migliorare sempre, ne sono convinta, ne devono essere convinti tutti».
Baldessarri verso l’addio
Milena è pronta a voltar pagna: «Dicono che la prima Olimpiade sia quella del cuore, la seconda della testa e la terza dell’anima. Per le prime due possono confermare, ma a Los Angeles non ci sarò, ho dato l’addio alle competizioni internazionali. Mi dispiace, ma è uno sport che ti impegna talmente tante ore che arrivati diciamo una certa età devi anche fare una scelta». —
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