La filosofia vincente di Federico volante «Priorità: divertirsi»

Il big del percorso lungo: «Me la sono giocata con Zanetti Io avevo il compito di fare la volata e non ho fallito» 
BOLOGNINI AG.FOTOFIOM PODI E VVINCITORI DELLA GRANFONDO PINARELLO, IN FOTO IL PODIO DELLA MEDIOFONDO, IL VINCITORE MARCO ZUMERLE
BOLOGNINI AG.FOTOFIOM PODI E VVINCITORI DELLA GRANFONDO PINARELLO, IN FOTO IL PODIO DELLA MEDIOFONDO, IL VINCITORE MARCO ZUMERLE
TREVISO. «La priorità è divertirsi». Dichiarazione apparentemente scontata, ma nel suo caso c’è proprio da crederci: come può non godersela, chi di cognome fa Pozzetto? E i luoghi del quotidiano costituiscono un ulteriore assist: il personaggio in questione fa lo stampatore a Certaldo, terra natale del Boccaccio, che dell’umorismo fece un marchio di fabbrica. «E a 12 km da casa mia, ha la casa Luciano Spalletti», precisa. Gente dalla battuta facile, dalla parlantina sciolta. Come il nuovo tecnico dell’Inter. Come
Federico Pozzetto
, primo a sorpresa alla Granfondo Pinarello. Il vincitore che non t’aspetti, ma il 27enne di Castelfiorentino, fresco di compleanno e nessuna parentela con l’omonimo comico, ti prende subito con la magica arte della favella: «Per diventare pro’, il percorso è complicato», rimarca, «Da Under 23 devi ottenere almeno 10 vittorie, altrimenti non ti vogliono. E quando sbarchi fra i grandi, arrivi finito. Se poi sei primo anno Élite, ti considerano già vecchio. All’estero funziona diversamente, trovi le Continental vere. Però non ho rimpianti, continuo a correre per passione. Ho la morosa e un bimbo, Thomas, di 2 anni e mezzo. Meglio di così, non potrei stare». Da dilettante aveva corso con Danieli, Hopplà e Idea. Poi, fra le Continental, al Tirol. «Ho atteso i due anni previsti dal regolamento e sono ripartito nel 2016 dal Team Certaldo», racconta Pozzetto. Prima stagione da urlo: cinque granfondo vinte, più Coppa Toscana e Giro Granducato. Il 2017 gli ha fruttato già nove successi, incluso il primo acuto a Treviso. Grazie a una magistrale tattica di squadra, grazie a un confronto decisivo nel momento clou: «Con Igor Zanetti (poi secondo, ndr) ero d’accordo. Lui doveva attaccare, io giocarmela in volata. Valutati gli avversari, ci siamo detti: “Altrimenti non si vince”. Siamo compagni: le denominazioni delle squadre sono diverse, ma il club è lo stesso (Cannondale e Scott, ndr). Igor ci ha provato tre volte nel finale, ma su di lui hanno sempre chiuso. Così ho lanciato la volata e cercato di fare il meglio». La fidanzata Giulia lo ascolta raggiante, il pargolo è dalla nonna paterna. E l’ennesima vittoria, per dirla con l’autore del Decameron, non è uno scherzo del fato. Fato che invece ha inciso nell’exploit del veronese
Marco Zumerle
nel medio. «Ho perso la borraccia nella discesa del Collalto», rivela il 21enne di San Martino Buon Albergo, al secondo anno di Economia e Commercio a Verona, «Devo ringraziare una motostaffetta che m’è venuta in soccorso. Non conosco il nome del ragazzo, ma senza borraccia sarebbe stata dura arrivare». Marco era alla General Store fino al 2015: «Da junior avevo centrato due vittorie. In solitudine, come oggi (ieri, ndr) a Treviso. Fra i dilettanti, per contro, non riuscivo a emergere. Così ho smesso. Pur studiando e lavorando part-time da un commercialista, mi concedo quattro allenamenti a settimana. Non so per quanto ci riuscirò».
Serena Gazz
ini
, 40enne trentina di Villa Lagarina, già alla Alfa Lum della Somarriba e oggi commessa alla Coop di Rovereto, aveva esultato pure l’anno scorso. Due anni fa era arrivata seconda causa guaio meccanico, finendo su una bici prestata da uno spettatore: «Pure stavolta non mi sono risparmiata disavventure: escursione sull’erba e piede a terra in salita per colpa delle cadute. I figli però pretendono che continui».


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