In viaggio con il catamarano per disabili

Vela. Il progetto di Bellio: la traversata da Miami a Venezia e la cerimonia all’Onu

TREVISO. Wow è esclamazione di gioia. In tal caso, cela pure un acronimo: Wheels on Waves, ruote sulle onde. In tre parole, il progetto che ha spinto il vicentino Andrea Stella, 41enne velista paraplegico, a diffondere il verbo di un mondo senza barriere, compiendo una traversata monstre sul primo catamarano interamente accessibile ai disabili. Una sfida decollata il 26 aprile a Miami e con epilogo a Venezia il 15 ottobre. Un percorso di sensibilizzazione e riflessione che ha uno dei padri in Loris Bellio. Il 64enne di Silea è il creativo di un gruppo che comprende il socio bassanese Corrado Sulsente, il milanese Uberto Rasini e Stella.



Bellio stesso ha coniato “Wow”, accendendo d’entusiasmo un’avventura di straordinario significato, imperniata peraltro su due momenti topici: la cerimonia all’Onu, quando Stella ha preso in custodia, dalle mani del segretario generale Antonio Guterres, la Convenzione dei diritti delle persone con disabilità ratificata da 166 paesi; l’obiettivo era consegnarla a Papa Francesco, missione centrata nell'udienza del 13 settembre. Ma per capire il senso dell’esperienza occorre tornare al 29 agosto 2000. La laurea in Legge da festeggiare a Miami, il futuro davanti e la notte che cala all’improvviso. Stella, in quel viaggio maledetto, va incontro a un destino tremendo: un paio di proiettili sparati dal furfante sorpreso a rubargli l’auto, i 35 giorni di coma, la condanna alla sedia a rotelle. Le certezze che evaporano, la vita da ricostruire, il pensiero di farla finita.


L’accettazione della nuova vita arriverà dallo sport, grazie alla passione sfrenata per la vela. Un amore indirizzato dal padre, che l’ha portato a realizzare “Lo Spirito di Stella”, primo catamarano al mondo privo di barriere architettoniche. «Con Sulsente ho creato una società di consulenza e formazione, siamo attivi nello sport da diverso tempo e in quest’ambito abbiamo conosciuto Stella», racconta Bellio, «Sapevo che il suo catamarano, battezzato nel 2004 nella traversata con Giovanni Soldini e Mauro Pelaschier, era attraccato in Florida e voleva riportarlo in Europa. Gli ho proposto: “Perché non inventiamo un viaggio itinerante nel decennale della Convenzione dei disabili?”».

Un messaggio d’impatto notevole: ogni ostacolo può essere valicato. Così, da un porto all’altro, si sono avvicendati a bordo disabili e non: «Una nazione viaggiante per insegnare che le persone si misurano per quello che sono e fanno. Al di là dei limiti». Seimila miglia lungo due continenti, salpando da dove tutto è partito: da Miami a New York, dalle Azzorre a Gibilterra, da Valencia a Marsiglia. Lunedì l’approdo a Trieste per la Barcolana, sipario in Laguna a metà ottobre.

Mattia Toffoletto
 

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