Di zio in nipote: Francescato, nel rugby spunta il nuovo Ivan

Ha 16 anni, nipote d’arte e gioca nello stesso ruolo. Gioca anche mediano di mischia, Ivan, come lo zio spirato a nemmeno 33 anni in una notte di gennaio del 1999

TREVISO. Hai sedici anni, e giochi a rugby nella Tarvisium. E sei stato appena scelto, quest’anno, per far parte dell’accademia federale di Mogliano.

E fin qui, può succedere. Ma se ti chiami Ivan Francescato, non sei proprio uno qualsiasi. Perché ti chiami come una leggenda del rugby italiano, e perché tu porti quel nome in onore di quel campione indimenticabile, leggendario. Che è anche tuo zio.

Ivan lo sa perfettamente. «Me l’ha spiegato, papà Manuel, so chi è stato lo zio Ivan, e chi sono stati gli altri zii, e so cosa vuol dire far parte di questa famiglia», racconta, «al rugby si sono arrivato che non avevo 8 anni, ovviamente alla Tarvisium, e mi è piaciuto subito, la passione ce l’ho».

19990119 - TREVISO - SPR - RUGBY: BENETTON; MORTO IVAN FRANCESCATO - Un'immagine d'archivio di Ivan Francescato (D), mediano di mischia della nazionale italiana.ARCHIVIO- ANSA/BGG.
19990119 - TREVISO - SPR - RUGBY: BENETTON; MORTO IVAN FRANCESCATO - Un'immagine d'archivio di Ivan Francescato (D), mediano di mischia della nazionale italiana.ARCHIVIO- ANSA/BGG.

Gioca anche mediano di mischia, Ivan. Proprio come lo zio, poi passato al centro. Ma almeno fisicamente Ivan non ha la struttura fisica né il baricentro basso della dinasty, aperta da Bruno Nello e Rino, tutti nazionali e persino assieme in campo con la maglia azzurra, e proseguita poi con Manuel, Luca e Ivan, spirato a nemmeno 33 anni in una notte di gennaio del 1999. «Sono un po’ più alto degli zii, forse cresco ancora, mi dicono che ho preso dalla mamma». Annarosa Paggiola, scomparsa prematuramente nel 2003, quando Ivan aveva solo 2 anni e mezzo.

È il nono esponente della mitica dinasty, di San Giuseppe dopo i sei fratelli. Ed è il terzo della nuova covata dopo Enrico, figlio di Bruno, oggi al Petrarca; e il fratello Nicola, entrato in rosa con la prima squadra della Volteco Tarvisium quest’anno. Ha smesso invece Matteo, figlio di Luca, ma con l’under 14 della magliette rosse c’è il frtatello Pietro.

Adesso Ivan si divide fra il club, e Mogliano, dove si allena con Andrea Sgorlon e «Cocco» Mazzariol, con l’under 18 federale di zona.

E a proposito di Accademia, allo zio Ivan è intitolata quella nazionale di Parma, la cui squadra gioca in serie A. E a Mogliano, con Ivan, tra le 28 promesse ci sono ben 17 speranze trevigiane, da ben 7 club diversi. A conferma della bontà dei vivai della Marca. Ecco la lista dei 17: l’ala Alessandro Ballarin, le aperture Giacomo Da Re e Nicolò Mezzaroba, il terza centro Mirco Finotto, l’ala Riccardo Librera, il pilone Manuel Lazzaron, il terza linea Francesco Maren, il mediano di mischia Giamnarco Piva (Benetton); il centro Francesco Crisantemo e il tallonatore Andrej Marinello (Tarvisium); l’apertura Paolo Garbisi, l’estremo Marco Marin e il trequarti ala Davide Muzzi (Marchiol Mogliano); il centro Michael Mba (Dopla Casale); il mediano di mischia Tommaso Pozzobon (Villorba); il tallonatore Tomas Conrado Rosario (Montebelluna 1977); il terza linea Manuel Zuliani (Paese). Il rugby italiano fa conto anche su di loro.

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