Igor Cassina all’Alfabeto del Futuro: «Lo sport vince le paure»
«A 10 anni mi ruppi la tibia, fra i 13 e i 19 mi operai tre volte alla caviglia. Nel 2006, ai Mondiali di Aarhus, caddi durante l’esercizio alla sbarra: frattura al costato. Avevo provato il movimento “Cassina”, ma in quel periodo non mi riusciva bene e me l’avevano sconsigliato. Poi in palestra avevo difficoltà a rifarlo, l’errore continuava a tornarmi in mente. Da quell’errore, però, sarebbe nato il “Cassina 2”, evoluzione del mio primo esercizio».
Fasi cruciali di una carriera, momenti bui domati grazie alla forza propulsiva dello sport. A raccontarlo è l’ex ginnasta Igor Cassina, 45enne brianzolo trasferitosi da sette anni nella Marca per amore (abita a Silea con la compagna Valentina), olimpionico alla sbarra ad Atene 2004 e oggi coach del benessere.
Cassina sarà tra i protagonisti, mercoledì 5 luglio all’auditorium di Santa Caterina, di Alfabeto del Futuro. Un pomeriggio di incontri con i protagonisti dello sport e con i capitani d’industria che lo muovono, oltre che con il ministro Abodi, intervistato da Massimo Giannini.
I protagonisti di mercoledì, dalle 17.30 all’auditorium S. Caterina, saranno, oltre a Cassina, Abodi, Destro, Capovilla, Bendotti, Biasi, Nieddu, Bolzonello, Tomat, Zanatta, Mario Conte. Per chi si registra all’evento, con la Tribuna visite omaggio agli affreschi offerte dal museo.
Chi è
Igor Cassina, classe 1977, si è trasferito per amore di Valentina in provincia di Treviso nel 2016. Originario di Meda, ora abita a Silea. Ha creato il “movimento” che porta il suo nome.
Oro olimpico alla sbarra ad Atene 2004, è stato poi allenatore alla Pro Carate. Oggi segue un progetto sulla nutrizione-benessere, è commentatore tecnico Raisport e ha scritto l’autobiografia “Igor Cassina, il ginnasta venuto dallo spazio”. È da poco padre di Eleonora.
La sua testimonianza
«La ginnastica mi ha insegnato a vincere le paure e superare le cadute», sottolinea Cassina, «lo sport trasmette valori che poi ti porti dietro per tutta la vita, qualsiasi cosa si decida di fare».
Un messaggio che acquisisce valore doppio, considerando lo spessore dell’atleta. «Ai più giovani consiglio di fare sport, perché è anzitutto uno strumento educativo», prosegue Cassina, «perché insegna il valore principe del rispetto, a relazionarsi con le persone, a gestire le ansie. Lo sport spinge all’aggregazione, permette di ampliare gli orizzonti. Il confronto sano e leale ti rende persona migliore. Lo sport è sfida continua: così è la vita, così è il mondo del lavoro». Lo sport gli ha insegnato a cercare nuove traiettorie per il dopo carriera, a reinventarsi.
Ora Cassina fa il coach del benessere, rivolgendosi a sportivi e non: consigli sull’alimentazione, su come migliorare la concentrazione. «Facevo l’allenatore di ginnastica, ma non c’era gratificazione economica», spiega, «una situazione di disagio. Eppure il mestiere di allenatore mi piaceva e mi piacerebbe... A un certo punto, ho ritenuto fosse giusto imboccare un’altra strada, per potermi costruire un futuro».
Nel 2016 ha lasciato le palestre e, prendendo spunto dall’esperienza nella ginnastica artistica, ha dato vita al progetto “Movimento Cassina”.
«Il concetto chiave è investire su se stessi», precisa, «seguo persone fra i 20 e 70 anni, non solo atleti. Cerco di indirizzarle verso scelte sane nel cibo, puntando su fibre e proteine. C’è chi deve perdere peso, ma anche chi cerca più energia nelle proprie giornate e vuole concentrarsi di più».
Una nuova sfida per chi comunque rimarrà sempre atleta.
«Le emozioni più grandi? L’oro alla sbarra ad Atene è stata la ciliegina, ma sono molto affezionato al primo titolo italiano Juniores colto a Vercelli nell’all around a 14 anni», confessa, «senza scordare l’altro Tricolore senior alla sbarra, a 17: primo junior italiano della storia a trionfare nella categoria superiore».
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