Svuotò il conto del titolare, chiesti tre anni per la manager

La dirigente dei magazzini Dal Ben Tre srl a Monastier accusata di aver distratto la somma a proprio favore, fingendo di pagare i fornitori

Marco Filippi
L’esterno della Dal Ben Tre di Monastier
L’esterno della Dal Ben Tre di Monastier

Aveva le credenziali d’accesso del conto corrente del suo titolare Pierluigi Dal Ben per gestire le spese e i pagamenti della Dal Ben Tre srl ed altre società del gruppo. Peccato che poi approfittasse dei codici segreti per simulare il pagamento dei creditori e convogliare invece il denaro nel proprio conto corrente.

È l’accusa che la Procura della Repubblica di Treviso contesta a Cosima Gigantiello, 74 anni (difesa dall’avvocato Paolo Bottoli) e per la quale mercoledì mattina, 4 dicembre, il pubblico ministero Eloisa Galluppi ha chiesto una condanna per furto aggravato a tre anni e sei mesi di reclusione.

L’avvocato Martino Sforza del foro di Venezia rappresenta come parte civile Monica Dal Ben, la figlia di Pierluigi, storico patron del magazzino di abbigliamento di Monastier, deceduto nel marzo del 2021.

La vicenda risale al periodo tra ottobre del 2010 e giugno del 2013. È in quel lasso di tempo che, secondo l’accusa, la manager Gigantiello avrebbe alleggerito il conto corrente di Dal Ben in varie riprese per una somma complessiva di 92.500 euro. In altre parole, approfittando del fatto che aveva tutte le chiavi d’acceso per l’home banking, avrebbe derubato il suo proprietario fingendo di fare operazioni per conto del titolare. La manager, infatti, giustificava formalmente le operazioni bancarie indicando causali e beneficiari riguardanti gli effettivi creditori della società. Peccato che, però, l’Iban beneficiario delle somme fosse il suo.

Quando Dal Ben scoprì l’inganno, ormai era troppo tardi e non potè far altro che denunciare la manager, fino ad allora suo braccio destro.

Peraltro, Dal Ben e Gigantiello furono coinvolti nel crac da 11 milioni dello storico magazzino d’abbigliamento, uno dei più noti del Nordest fino al giugno 2014, quando ne fu dichiarato il fallimento. Gigantiello finì davanti ai giudici, assieme al patron, come manager della Neblad srl, la società che gestiva il magazzino, accusata in concorso con Dal Ben di bancarotta fraudolenta e documentale. Secondo l'accusa, dalle casse della Neblad sarebbero usciti in maniera non lecita oltre undici milioni di euro. Dopo il fallimento, l'attività dei magazzini Dal Ben proseguì con un'altra società. Fu proprio in quel passaggio, secondo la Procura, che si aprì una voragine sui conti che ha visto sparire milioni di euro. Per quella vicenda Gigantiello patteggiò la pena di 3 anni e 2 mesi.

Ieri, invece, la richiesta di condanna a 3 anni e 6 mesi per il furto di 92.500 euro dal conto corrente di Dal Ben. Il processo, però, non è giunto a sentenza. Il giudice Gianluigi Zulian ha infatti rinviato il processo a mercoledì prossimo per repliche e sentenza.

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