«Diffamò un primario»: il dg dell’Ulss 2 di Treviso va a processo
A fine novembre 2023 il duro attacco al dottor Gianluca Piccoli, primario del reparto di radiologia all’ospedale di Conegliano.
A febbraio, la prima udienza davanti al giudice per le parole dette durante un consiglio comunale, ripreso in streaming da un canale televisivo online.
A poco più di un anno da quella seduta il direttore generale dell’Ulss 2 Francesco Benazzi è finito alla sbarra per diffamazione per le pesanti parole dette al consiglio comunale di Vittorio Veneto, su primari che avrebbero preferito lasciare il pubblico per guadagnare di più nel privato. Parole dirette in particolare al primario di radiologia di Conegliano Gianluca Piccoli, citato chiaramente per il suo ruolo, anche se non per nome e cognome.
Parole infuocate al consiglio
È il 27 novembre 2023 quando, durante il consiglio comunale di Vittorio Veneto, per parlare dei lavori finanziati ed eseguiti fino a quel punto all’ospedale di Vittorio Veneto, ad un certo punto il direttore generale dell’Ulss 2, parla delle difficoltà del periodo Covid e dei medici che hanno deciso di andarsene.
«Un primario di Conegliano - dice Benazzi ad un certo punto - è fuggito perché gli abbiamo ordinato di fare, a proposito delle Rx, queste robe e non è andato via perché Benazzi è brutto; Formentini che è il mio direttore sanitario è brutto. Solo perché Formentini e Benazzi hanno detto che così non poteva andare avanti, che quella di radiologia non girava e che, o si metteva in riga o sennò lo mettevamo in riga noi. Ha preferito andar via».
L’affondo
E Benazzi continua così il suo intervento: «Certo, è più comodo andare nel privato a prendere 6.000/7.000 euro e non avere il problema di garantire le guardie, di garantire il presidio di Vittorio, di garantire le liste d’attesa. Questa è la verità: la gente va via, è la fuga dei primari. La fuga dei primari è perché li mettiamo sotto a lavorare e quelli che non hanno il coraggio e non hanno un’etica, se ne vanno. Questa è la verità. D’altronde che alternativa avevamo noi? O li obbligavamo a fare queste robe oppure restavate con le liste d’attesa. Quindi adesso stiamo cambiando marcia anche per quanto riguarda la biologia. Faremo un concorso di nuovo primario e speriamo che quello che arriva abbia a cuore anche le B., le D. e le P.».
Seppur non citato per nome, è risultato chiaro che l’obiettivo dell’invettiva era Piccoli.
Dopo quelle parole ci fu una levata di scudi in difesa del primario dimissionario, tra le altre cose senza aver goduto 138 giorni di ferie.
Un comunicato congiunto di diverse sigle sindacali sottolineò come “nel periodo Covid, questa radiologia ha fornito tre medici, compreso il primario, nei reparti Covid coprendo turni diurni, notturni e di weekend in medicina Covid a Vittorio Veneto”.
La replica dei sindacati
«Il primario stesso, che è specialista anche in cardiologia oltre che in radiologia, - attaccavano i sindacati - ha coperto notti e festivi gestendo da solo 2 piani interi di Covid. Le dichiarazioni di Benazzi rispetto alla realtà che ci è stata descritta, si commentano da sole ed i migliori giudici saranno i cittadini».
Il processo
Accuse pesanti quelle di Benazzi per la procura della Repubblica di Treviso che al direttore generale dell’Usl contesta anche “il fatto aggravato per essere l’offesa consistita in un fatto determinato”.
Il sostituto procuratore Giovanni Valmassoi ha chiuso le indagini e nell’agosto scorso la polizia giudiziaria ha recapitato a Benazzi (difeso dall’avvocato Marco Zanon - studio Barel/Malvestio) la citazione diretta a giudizio.
Piccoli, che per 8 anni avrebbe diretto un reparto sottodimensionato, prima di dimettersi, si è costituito parte civile con l’avvocato Niccolò Valerio.
La prima udienza, prettamente tecnica, davanti al giudice di pace di Conegliano Massimiliano Marchetti, è stata rinviata a fine febbraio.
Se le parti non troveranno accordi per un eventuale ritiro di querela, il processo entrerà nella fase dibattimentale con l’audizione dei testimoni. Qui, non c’è tanto di mezzo pene pesanti, ma l’onore dei due protagonisti, notissimi nella Marca Trevigiana.
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