Ue, etichette sul vino per il rischio cancro. Zaia con i viticoltori: «Attacco all’identità»

L’indicazione nelle bottiglie prevista dall’Unione Europea trova forte resistenza. Coldiretti Padova: «Pronti a scendere in piazza». Sostegno dalla politica regionale

Gianni Biasetto
Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia
Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia

Per la Commissione dell’Unione Europea il vino sarebbe dannoso come il fumo delle sigarette.

La proposta contenuta nel documento di lavoro della Direzione generale per la Salute alimentare dell’Ue – far apparire nell’etichettatura delle bottiglie frasi allarmistiche del tipo “Il vino nuoce gravemente alla salute” – è stata pubblicata il 4 febbraio scorso in preparazione della revisione del Piano europeo di lotta contro il cancro.

Per i viticoltori padovani, che sono pronti alla mobilitazione, le etichette spauracchio sono «una follia tutta ideologica».

E a sostegno degli imprenditori agricoli veneti arriva anche il presidente regionale Luca Zaia.

La posizione del presidente Zaia

«L’opposizione dei viticoltori è un grande messaggio in difesa della nostra identità», afferma Zaia.

«L’Ue non demorde dall’intenzione di etichettare il vino con indicazioni di danni alla salute. Ancora una volta come contro gli Ogm o i cibi “Frankestein” realizzati in laboratorio, dal mondo dell’agricoltura viene un messaggio di forte difesa identitaria.

L’abuso di alcol non fa bene, è incontrovertibile. Ma certe etichette spauracchio non rispecchiano la cultura enologica e sono un vulnus a quei simboli d’identità che sono i nostri prodotti perché, per tante comunità come il Veneto, in ballo c’è il valore sociale della viticoltura e dell’agricoltura più in generale».

Zaia sposa la proposta di Coldiretti Padova di scendere in piazza contro quelle che l’organizzazione del mondo agricolo ritiene essere «scelte prive di fondamento scientifico».

«Faccio mia la preoccupazione dei viticoltori», prosegue Zaia, «non tanto per un motivo economico che, comunque, non è secondario nella regione prima in Italia per produzione di vino con oltre 11 mila ettolitri, e che copre più del 35% dell’export nazionale. Siamo davanti a una presa di posizione ideologica che non tiene conto della nostra storia e che ancora una volta rischia di fare percepire l’Europa forte con i deboli e viceversa. Se passa la filosofia di una simile etichettatura», conclude nel suo endorsement il presidente del Veneto, «si finirà col togliere identità e tipicità alle produzioni locali, favorendo la consegna dell’agricoltura e dei territori alle grandi multinazionali».

Le categorie agricole

«Siamo pronti a scendere in piazza contro queste scelte prive di fondamento scientifico, che non distinguono tra consumo consapevole e abuso», afferma Roberto Lorin, presidente di Coldiretti Padova.

 

«Non è questa l’Europa che vogliamo, né quella che vogliono i consumatori. Siamo pronti a difendere la qualità dei nostri vini, certificata lungo tutta la filiera. Per Padova e provincia stiamo parlando di 3.400 aziende che lavorano su 8.500 ettari di vigneto e nel 2024 hanno raccolto 1,1 milioni di quintali d’uva, in stragrande maggioranza a marchio di origine di qualità».

 

SIMBOLO VENDEMMIA raccolta UVA i vigneti sui Colli EUganei
SIMBOLO VENDEMMIA raccolta UVA i vigneti sui Colli EUganei

Sulla questione delle etichette si sono mosse anche Coldiretti e Filiera Italia che nei giorni scorsi hanno inviato una lettera per sottolineare l’inaccettabile proposta, alla presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, e ai commissari Raffaele Fitto, Cristophe Hnasen e Olivér Vàrhelyi.  

I vini non sono nocivi

Per il consigliere regionale Giuseppe Pan non sono nocivi i vini ma bensì le folli politiche dell’Ue. «I nostri viticoltori non resteranno fermi a farsi distruggere, anzi faranno di tutto per fermare le astruse idee di Bruxelles», afferma Pan. «Come Regione daremo tutto il nostro supporto alle loro azioni di protesta.

L’agricoltura, e in particolare il comparto vitivinicolo, è un settore tanto importante quanto poco considerato. Pensiamo all’impatto positivo che le coltivazioni d’uva hanno sull’enogastronomia, sull’economia e sul paesaggio.

Un esempio lo abbiamo nell’area dei Colli Euganei, terre del Serprino e Riserva Mab Unesco, dove i vigneti sono qualcosa di inscindibile dal resto del territorio».

Vendemmia 2024

 

La vendemmia 2024 si è chiusa nel padovano con 1.105.000 quintali d’uva raccolta, in leggera flessione rispetto al 2023 nel quale si era registrato un balzo significativo.

Sono stati raccolti oltre 700 mila quintali di uva coltivati con sistema convenzionale, 328 mila con certificazione Sqnpi e oltre 77 mila di biologico. Fra i vini a marchio Doc e Docg, oltre al primato prevedibile di Prosecco e Pinot Grigio, il Colli Euganei Doc nel 2024, presente su 586 ettari di vigneto, ha superato i 17 mila ettolitri, mentre il Colli Euganei Fior d’Arancio Docg, 167 ettari di vigneto, conta su 5.400 ettolitri e il Friularo Docg, presente su poco più di 15 ettari, ha superato i 900 ettolitri.

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