Tradedia di Mansuè, dubbi sul suicidio, bloccato il nulla-osta per la sepoltura di Maddalena
I parenti della ventiquatrenne trovata morta nella sua camera con una sciarpa intorno al collo chiedono alla Procura nuovi accertamenti

MANSUE’.
La Procura ha bloccato il nulla osta per la sepoltura di Maddalena Marcon, la parrucchiera di 24 anni trovata morta lunedì nella sua camera con una sciarpa attorno al collo. Per i carabinieri è stato un suicidio, ma i parenti hanno chiesto ieri alla magistratura ulteriori accertamenti. E su Facebook, gli amici della ragazza sollecitano agli inquirenti a «cercare la verità».
I parenti di Maddalena Marcon hanno chiesto ieri mattina alla Procura nuovi accertamenti sulla morte della ragazza. Dubbi sono stati espressi dai familiari sulle modalità del decesso; l’intervento della magistratura servirà a chiarire qualsiasi lato oscuro. La ragazza, agonizzante, è stata trovata in terra dietro la porta della cucina, nel suo appartamento di via Bosché a Mansué, con una sciarpa attorno al collo. Il primo a scoprirla, alle 16 di lunedì, è stato il fidanzato Efrem Bertacchini che proprio in quel momento stava andando a fare visita, dopo aver salutato il nonno della giovane, residente al piano terra.
L’anziano ha fornito ai carabinieri la primissima ricostruzione dell’accaduto sostenendo di aver sentito prima un tonfo e poi l’urlo di Bertacchini. Maddalena, immediatamente soccorsa, è morta alle 17. Per gli investigatori si tratta di un suicidio: sul corpo, infatti, non c’è alcun segno di violenza. La giovane si sarebbe impiccata con la sciarpa alla porta, senza lasciare biglietti di spiegazioni. L’ennesimo suicidio di un giovanissimo, il settimo nella Marca dal 31 ottobre. Ma su questa conclusione i parenti di Maddalena hanno chiesto ulteriori accertamenti: «E’ tutto molto strano, a cominciare dalle modalità», hanno commentato. E tramite lo studio legale Fadalti, hanno chiesto ieri mattina alla Procura nuovi accertamenti per escludere qualsiasi ombra sulla morte della ragazza.
Gli inquirenti hanno bloccato il nulla osta ai funerali disponendo ulteriori indagini sulla vicenda. Ma non sono solo i familiari ad esprimere dubbi sull’accaduto. Su Facebook è infatti nato un gruppo dedicato a Maddalena, con decine di messaggi di dolore da parte dei tantissimi amici della giovane parrucchiera. E tra loro c’è chi chiede la «verità». Come Loris Pasquali, di Mansuè: «Io non riesco più a stare zitto - scrive - Tutti lo pensano, ma io devo dirvi queste poche parole: c’è un morto che non si capisce perché è morto, un morto che era una mia amica speciale, sono cresciuto insieme a lei. Noi tutti dobbiamo cercare la verità (...) La verità emersa è frammentata e contraddittoria e di impossibile applicazione. Dobbiamo farla riposare in pace, Maddalena. Vogliamo la verità».
E sotto il suo messaggio quelli di condivisione di una decina di altri giovani che ieri sera si sono dati appuntamento per trovare un modo di dare voce ai loro dubbi. «Facciamo un appello a chi conduce le indagini: cercate la verità - spiegano Loris e gli altri - Non possiamo accettare la versione che si sia impiccata alla porta con una pashmina». «Sono matematicamente certo che non si è suicidata - prosegue Loris - Non aveva nessun motivo per farlo. Noi siamo cresciuti insieme, con me si confidava. L’ho vista tre giorni fa perché mi doveva tagliare i capelli ed era solare come sempre. Era una ragazza con importanti progetti di vita per il futuro e con tanti interessi, come il kick boxing».
Pasquali spiega sul web che prima di morire Maddalena era andata a Oderzo per farsi sbloccare il cellulare: «A cosa serve riattivare il telefono per fare dopo pochi minuti quel folle gesto?», si chiede. Su Facebook c’è anche il profilo del fidanzato, Efrem Bertacchini. Il giovane, nella condizione «stato» si definisce «vedovo». E la foto del profilo è quella, inquietante, oscura e drammatica di un corpo straziato dalla motosega.
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