Scomparsa nel lago delle Bandie, l’ultimo messaggio inviato alla sorella

La Fiat 500L di una 60enne di Mirano è stata ripresa mentre girava attorno alla cava a Lovadina di Spresiano. Le ricerche dei vigili del fuoco riprendono anche con un ecoscandaglio

Andrea Dossi
Le ricerche della donna nel lago delle Bandie a Spresiano
Le ricerche della donna nel lago delle Bandie a Spresiano

È giallo al lago Le Bandie a Lovadina, dove da venerdì mattina, 16 gennaio, sono in corso le ricerche di una donna, scomparsa in circostanze ancora da chiarire.

L’allarme è scattato intorno alle 9 di venerdì, quando i gestori dell’area, a pochi passi dal ristorante Thai Si, hanno rinvenuto sull’argine documenti d’identità, effetti personali e alcune coperte, unitamente a evidenti segni del passaggio di un veicolo.

La scomparsa riguarda una donna di circa 60 anni, residente a Mirano, ma con un passato anche nella zona. A mezzanotte aveva inviato un messaggio alla sorella, con cui non parlava da dieci giorni. Nel testo parole d’addio.

Remo Mosole: "Quattro ore di sopralluogo alle Bandie prima della tragedia"

Le indagini, condotte dai carabinieri, si sono subito concentrate sull’analisi delle immagini delle telecamere di sorveglianza del vicino ristorante Thai Si. I filmati hanno rivelato l’arrivo, nel tardo pomeriggio di giovedì, di una Fiat 500L che non è stata più vista uscire dal cancello che riporta in via Vecellio.

Le stesse immagini mostrano l’auto effettuare un sopralluogo per diverse ore intorno al lago, prima di sparire. L’ipotesi più accreditata al momento è che la donna si sia volontariamente gettata nelle acque del lago artificiale.

Immediatamente sono scattate le ricerche, coordinate dai vigili del fuoco e dai carabinieri, che hanno isolato l’intera area con il nastro bianco e rosso. Accertato che l’auto apparteneva alla donna, le forze dell’ordine hanno verificato la sua assenza dall’abitazione, constatando che era irraggiungibile e di fatto scomparsa dal 16 gennaio.

Auto nelle acque del lago Le Bandie a Spresiano. Si cerca il corpo di una donna
I carabinieri e i vigili del fuoco al lago Le Bandie (Fotofilm)

Le operazioni di ricerca si sono concentrate anche nei profondi fondali del lago artificiale. I vigili del fuoco hanno impiegato anche sommozzatori provenienti da Vicenza e Venezia, nel tentativo di localizzare il veicolo e il corpo della donna. Durante le prime fasi delle ricerche è riemerso un disco orario, un dettaglio che suggerisce la possibilità che l’auto avesse i finestrini aperti al momento dell’inabissamento.

Auto inabissata al lago delle Bandie a Spresiano, il lavoro dei sommozzatori

Le acque torbide del lago, con una visibilità praticamente nulla, hanno però reso estremamente difficili le operazioni. La conformazione del fondale, caratterizzato da terrazzamenti e con una profondità massima di circa 30 metri, ha ulteriormente complicato il lavoro dei soccorritori. Già nel primo pomeriggio, l’autogrù giunta sul posto è stata fatta rientrare, segno evidente della complessità delle ricerche e che il recupero del mezzo avrebbe richiesto più tempo.

I sommozzatori hanno continuato ad immergersi nell’area in cui ipoteticamente la donna si sarebbe gettata, per almeno sei ore di operazioni incessanti.

In molti, durante la passeggiata attorno al lago, si sono fermati in attesa di sviluppi di questa drammatica vicenda e per osservare le operazioni di ricerca.

Nel frattempo, alcuni operai del Gruppo Mosole hanno provveduto a transennare l’area per garantire la sicurezza e agevolare il lavoro dei soccorritori, oltre a tenere a debita distanza i curiosi. Sul posto oltre a Remo Mosole, proprietario della cava, anche il sindaco di Spresiano Marco Della Pietra.

Verso le 17 di venerdì, con il calare del sole, le ricerche sono state sospese e riprenderanno nella tarda mattinata di oggi. Sono previsti rinforzi e l’impiego di nuove tecnologie, tra cui un ecoscandaglio più performante, in modo da poter individuare eventualmente la presenza del mezzo sul fondo della cava.

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