Scola arcivescovo a Milano Parolin possibile successore

Il patriarca Angelo Scola e, a destra, monsignor Pietro Parolin
Il patriarca Angelo Scola e, a destra, monsignor Pietro Parolin
 
VENEZIA.
Il patriarca Angelo Scola lascia Venezia per Milano, arcivescovo al posto di Dionigi Tettamanzi e capo della diocesi che fu di Carlo Maria Martini e prima ancora di Schuster, di Montini e di Colombo, una delle più grandi con 1.108 parrocchie e 5 milioni di abitanti. Lo hanno indicato 19 vescovi su 30, ma soprattutto lo ha voluto Papa Ratzinger al quale è legato da una profonda intesa. L'annuncio oggi a mezzogiorno dalla sala stampa vaticana e dalle curie di Venezia e Milano. Già domani, festa dei santi Pietro e Paolo, il patriarca di Venezia potrebbe essere presente al rito celebrato dal Papa in S.Pietro per ricevere il pallio con i 40 altri arcivescovi nominati quest'anno. Il cambio sarà effettivo a settembre.
 Ma oggi potrebbe essere comunicato anche il nome del successore a Venezia. Voci insistenti danno per favorito l'attuale nunzio apostolico in Venezuela, Pietro Parolin, ex numero tre della Segreteria di Stato e «bertoniano» di ferro. Parolin è vicentino di Schiavon e ha 56 anni.  Il cardinale Dionigi Tettamanzi lascia Milano dopo 9 anni per ragioni di età e diventerà amministratore apostolico della diocesi ambrosiana. Mentre Angelo Scola rientra da «trionfatore» nella città che nel 1970 non lo volle prete perché troppo legato al magistero di Don Giussani, il fondatore di Cl allora ritenuto «settario», tanto che per prendere i sacramenti Scola dovette andarsene dal seminario di Venegono e completare gli studi a Teramo dove venne fatto prete.  Scola interrompe una tradizione ambrosiana di arcivescovi «progressisti» (Tettamanzi bacchettava Berlusconi senza nominarlo durante la campagna elettorale alle amministrative e ha accolto con gioia la vittoria di Pisapia; Martini non mancava mai di mettere in discussione persino il «motu proprio» papale). Sindaco e arcivescovo non saranno comunque la riedizione di Peppone e Don Camillo, Don Giussani ha insegnato ad entrambi, a Pisapia fu professore di religione quando il ragazzo studiava sui banchi del liceo, a Scola anche in seguito e con effetti diversi, ma non tali da farne il diavolo e l'acqua santa.  Il nunzio apostolico in Italia Giuseppe Bertello, come prassi, ha condotto le consultazioni, iniziate a febbraio. L'intero dossier è stato attentamente esaminato il 9 giugno scorso dalla Congregazione dei vescovi e le risultanze sono state consegnate tre giorni dopo al Papa, l'unico a cui spetti la decisione finale. Quando il cardinale Scola si trasferirà materialmente? Presumibilmente l'8 settembre, allorché a Milano, in duomo, si celebra la Natività della Beata Vergine.

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