Ecco chi ha vinto la puntata di Quattro Ristoranti a Treviso

La puntata di Quattro Ristoranti di Alessandro Borghese che ha visto protagonisti i locali di Treviso è andata in onda domenica 9 febbraio su Sky Uno: il ristorante vincitore è stato l'Antica Torre di via Cornarotta di Tommaso Pardo

Margherita Bertolo
La festa al programma i Quattro Ristoranti
La festa al programma i Quattro Ristoranti

Una gara in punta di fioretto. Giusto un pizzico di pepe e abbondante diplomazia. A Treviso non poteva che assumere questi connotati la sfida tra i professionisti della cucina, che ha incoronato – come da nostro spoiler – il miglior ristorante “under 40”, l’Antica Torre di Tommaso Pardo. Esito non scontato: a ribaltare il risultato, che inizialmente vedeva in testa Michele Pozzobon del Porta San Tomaso, lo stesso Borghese. Che ha deciso di premiare «una cucina dai sapori distinti e puliti, con buona tecnica».

Ma tra profumi inebrianti, sapori studiatissimi, location tirate a lucido, la vera protagonista della puntata, andata in onda il 9 febbraio su Sky, è stata Treviso. Che, come si sospettava, ha letteralmente stregato lo chef dal fascino latino.

Il suo viaggio nella città parte da Porta San Tomaso. E prosegue in un gioco di scorci e vedute aeree che accarezzano il centro e le sue bellezze: dall’Isola della Pescheria, ai Buranelli, a ponte Dante, a piazza San Vito. «Una piccola Venezia – dice Borghese – dagli splendidi canali, e un’atmosfera romantica, qui ci si innamora continuamente, e non solo del cibo». Ed è proprio tra canali «pittoreschi», mura medievali e un’atmosfera «rilassata» che si è disputata la gara.

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I protagonisti 

Protagonista una nuova generazione di ristoratori, tutti under 40. Si tratta di Alberto Furlan, alla guida dello storico Bassanello lungo il Put, di Michele Pozzobon di Porta San Tomaso. E ancora, Simone Toffolo, socio di Claudio Piol, il fondatore di Bastian Osteria, in area Fonderia e di Tommaso Pardo, titolare e chef dell’Antica Torre.

Proprio lui, il primo a cimentarsi nella sfida: personaggio eclettico, una vita tra i fornelli e azienda, come responsabile ricerca e sviluppo di Roboqbo, impresa di macchine per l’industria alimentare, che lo porta a viaggiare in tutto il mondo. Cucina sofisticata, la sua, che gioca tra tradizione e innovazione.

Non brilla lo “special”, il risotto al radicchio – in cui tutti sono chiamati a misurarsi – ma molti altri piatti hanno decisamente colpito nel segno. Voto 89.

Una volta scaldati i motori, Al Bassanello l’atmosfera si è fatta più pepata. E alla richiesta di un vino per accompagnare le pietanze, è scattato il panico: la bottiglia ordinata, da menù, non c’era.

La rocambolesca impresa del giovane cameriere, che alla fine è riuscito a recuperarla, non è sfuggita alle telecamere strappando un sorriso a commensali e telespettatori. Per il resto, apprezzate le sarde e mazzancolle in saor con radicchio tardivo di Treviso in tempura così come la pasta e fagioli di Lamon. Voto 82, penalizzati servizio e piatto special.

Il viaggio è proseguito al Porta San Tomaso, dove un emozionatissimo Michele Pozzobon attendeva i suoi ospiti. Location curata, colori pastello, servizio puntuale. Come Michele, misurato, mai oltre le righe. Che per stemperare la tensione si è addirittura concesso (a Treviso) un bicchiere d’acqua. A convincere gli esigenti ospiti, oltre al risotto di radicchio, le portate di carne, specialità del locale. «Gustosa, cotta bene» , il commento generale. Esperienza premiata con 95 punti.

La festa in cucina 

Tutt’altra atmosfera quella di Bastian, dove la peculiarità del locale si è colta a prima vista. Qualche bottiglia vuota lasciata incustodita all’ingresso ha parlato di una frequentazione giovane e festaiola.

E infatti la scelta si dipana tra cicchetti e cucina contemporanea. Forse per questa doppia anima, i severi commensali hanno annotato qualche imperfezione premiando però il risotto al radicchio per l’esecuzione tecnica. Voto 77.

Al termine della gara, la classifica stilata dai concorrenti vedeva Pozzobon sul gradino più alto del podio ma, com’è noto, non è mai detta l’ultima finché chef Borghese non ha espresso il proprio voto.

E infatti, assegnando 43 punti in più, ha letteralmente ribaltato il risultato facendo trionfare Tommaso Pardo. Festa all’Antica Torre, tra calici, familiari e amici e un’emozione palpabile. Si chiude così, il sipario di una gara di alto livello, dove a vincere è senz’altro un ristoratore. Ma anche (e soprattutto) una Treviso d’incanto e gran talento culinario.

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