Nell’incidente a Gorgo morirono due ragazze, 4 anni e 8 mesi ad un conducente

Le vittime furono Barbara Brotto ed Eralda Spahillari. Il giudice ha anche rigettato la richiesta di patteggiamento a 3 anni  dell'autista della macchina in cui viaggiavano le due giovani

Marco Filippi
Il platano contro cui si schiantò l'auto delle due vittime
Il platano contro cui si schiantò l'auto delle due vittime

Prima condanna per il terribile incidente stradale successo nella notte del 4 marzo 2023 a Gorgo al Monticano in cui persero la vita Barbara Brotto, 17 anni di Rustigné di Oderzo, ed Eralda Spahillari, 19 anni di Ponte di Piave, mentre un altro giovane, Daniel Castelli, 19 anni di Motta, rimase gravemente ferito riportando lesioni pesantissime e permanenti.
Stamattina il giudice delle udienze preliminari Piera De Stefani ha condannato in rito abbreviato a 4 anni e 8 mesi di reclusione Gezim Qerosi, 22 anni di Annone Veneto, il conducente della Polo, che urtò lateralmente la Bmw in cui viaggiavano le vittime. Una vera e propria stangata se si tiene conto del fatto che il pubblico ministero Gabriella Cama aveva chiesto la condanna di Qerozi a tre anni.
Ma le novità, emerse nel corso dell’udienza di oggi, non sono finite. Il giudice ha anche rigettato l’istanza di patteggiamento, presentata dal difensore di Mikele Tatani, 22 anni di Pravisdomini, l’autista della Bmw420D, che nel marzo del 2023 si schiantò contro un albero, dopo l’urto laterale con la Polo di Qerozi. Il legale di Tatani, l’avvocato Damiano Danesin, aveva concordato con il pubblico ministero Cama un patteggiamento a tre anni di reclusione. Ma il giudice De Stefani l’ha rigettato per “computo della pena errato”. Tra le righe delle motivazioni dell’ordinanza , il giudice ha fatto capire che 3 anni di reclusione sono pochi rispetto alle ripetute violazioni al codice della Strada commesse da Tatani.
Il giudice ha, quindi, dichiarato la propria incompatibilità ed ha rinviato gli atti per il caso Tatani al giudice Pierluigi Zulian che dovrà riassegnare il fascicolo, fissando la prossima udienza per il 15 aprile. In aula era presente anche Gabriella Stoccato, mamma di Barbara, con una maglietta con l’immagine della figlia per invocare giustizia: la donna, assistita dall’avvocato Andrea Piccoli, aveva a suo tempo presentato anche una memoria in cui chiedeva che venissero valutate e perseguite con una condanna congrua all’estrema gravità dei fatti tutte le responsabilità.

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