Motociclista si toglie il casco per soccorrere un’automobilista, i vigili lo multano: il giudice annulla

Si era fermato per aiutare una donna rimasta in panne sulla Postumia. I vigili di Oderzo erano stati inflessibili: 84 euro, 5 punti della patente e fermo del mezzo

Niccolò Budoia
La polizia locale rileva un incidente stradale (foto di archivio)
La polizia locale rileva un incidente stradale (foto di archivio)

Il senso civico prevale sul ligio rispetto del Codice della strada. È questo il senso della decisione presa martedì 18 febbraio mattina dal giudice di pace di Treviso, che ha accolto il ricorso presentato da Massimiliano Furlanetto a cui la polizia locale di Oderzo aveva presentato un verbale (ora annullato) da 84 euro, 5 punti sulla patente e due mesi di fermo del mezzo per aver percorso un paio di centinaia di metri senza casco spostando la sua moto, dopo aver aiutato una signora in difficoltà lungo la Postumia, ferma col l’auto in panne.

La decisione del giudice di pace

Il dispositivo è stato letto in aula martedì e ha dato ragione al motociclista difeso dagli avvocati Barbara Tardivo e Raffaele Pellicanò: decisiva è stata una testimonianza resa in aula quella stessa mattina.

 «Ha descritto i fatti come già aveva fatto Furlanetto nel suo primo post su Facebook», dice l’avvocato Tardivo, che tempo addietro era già riuscito a opporsi al fermo amministrativo di due mesi che pendeva sulla moto del cittadino residente a Martellago. «Penso sia stato ristabilito il senso della giustizia. Da questa decisione credo emerga anche come la polizia locale, invece di sanzionare in questo modo, dovrebbe avere un ruolo maggiormente conciliatore», il commento della legale. Quando verrà depositata la sentenza, il Comune avrà trenta giorni di tempo per presentare un eventuale appello che stavolta dovrà essere valutato dal Tribunale di Treviso.

La partita sui social

Prosegue invece il cammino delle azioni legali intraprese dall’amministrazione comunale nei confronti dei commenti al post Facebook con il quale Furlanetto aveva raccontato cosa gli era successo. Ca’ Diedo aveva giudicato irricevibili alcune considerazioni e insulti indirizzati ai vigili e alla polizia locale, decidendo quindi di querelare gli autori di quei commenti.

La decisione del giudice di pace non impatta su queste altre vicende, che proseguiranno seguendo il loro corso. La sindaca Maria Scardellato si era spesa molto, anche pubblicamente, per difendere l’operato dei suoi vigili, sottolineando come questi avessero chiesto più volte al motociclista di indossare il casco prima di multarlo. Ma al giudice di pace questo non è sembrato al giudice di pace questo non è sembrato sufficiente.

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