La mostra di Goldin, ecco l’evento invernale per rilanciare il centro di Treviso

Da anni nel capoluogo della Marca mancava un evento in grado di richiamare migliaia di visitatori. Il richiamo dell’aeroporto con i voli low cost e l’interesse di associazioni e categorie

Andrea Passerini
Coda alla mostra di Monet a Ca' dei Carraresi a Treviso
Coda alla mostra di Monet a Ca' dei Carraresi a Treviso

È evidente che il sindaco Mario Conte, grazie all’accordo con Marco Goldin e Linea d’Ombra per la mostra 2025/2026, voglia battere un colpo sulle politiche per il centro storico, con il nome più evocato e rimpianto in questi anni fra piazza e dintorni.

Da quanto mancava un evento invernale in grado di richiamare migliaia di visitatori e turisti? Da quanto gli addetti ai lavori sollecitavano all’amministrazione leghista e di centrodestra una manifestazione di alto livello? Ed è solo un caso che da qualche anno le categorie ed il mondo del commercio facessero rilevare come Rovigo e la stessa Conegliano, città più piccole di Treviso, sapessero comunque attirare folle con le loro mostre di arte e di fotografie, a palazzo Roverella in Polesine e palazzo Sarcinelli, in una delle due capitali della zona del Prosecco?

Certo, fra 2020 e 2023 tutto è stato fermato causa pandemia. E ben lo sa proprio Goldin, che nel 2020 aveva in corso alla Gran Guardia di Verona la mostra “ Il tempo di Giacometti - da Chagall a Kandinsky”, quando scattò il lockdown.

Ma è un dato di fatto che, restando agli anni delle amministrazioni Conte, prima la mostra a Santa Caterina con le opere provenienti da Vienna, e quelle hi-tech in 3D su Leonardo ed Nba non hanno lasciato molte tracce, ma soprattutto hanno innescato critiche e perplessità dagli stessi operatori culturali. Ma anche delle categorie, che da sempre, hanno sostenuto, Camera di commercio in primis (e con adeguato contributo economico), i progetti di promozione turistica e culturale, sin dal primo ciclo goldinian-depoliano a cavallo del Duemila.

Vero che negli ultimi anni l’appeal di Treviso, trascinato anche dall’aeroporto diventato riferimento nel settore dei voli low cost e con una mappa di voli che copre l’intera Europa ed oltre è salito alle stelle. Ma è altrettanto indubbio che da tempo il centro storico registra segnali di crisi, mentre la città, specie dentro mura, diventata una sorta di sestiere di retroguardia di Venezia, in piena terraferma, con appartamenti B & B e boom di locali.

In questo quadro, non era passato inosservato come Conte, alla rielezione, si fosse tenuto la delega alla Cultura, ritenuta strategica per la promozione della città, e ampliata nella stessa concezione di attività amministrativa, per poi assegnarla a Maria Teresa De Gregorio.

D’altro canto, categorie e associazioni del commercio, anche al tavolo comunale, erano in pressing da tempo nel sollecitare un evento che rilanciasse il centro, specie durante l’autunno e l’inverno: anche oltre le luminarie e i cuori di San Valentino.

Non c’è dubbio che il ritorno di Goldin sia destinato a incontrare favore e plauso delle categorie e delle associazioni, tanto più in questa congiuntura dove il carovita e alcuni segnali negativi dal mondo dell’impresa di Marca alimentano un senso di insicurezza e di allerta anche in settori legati al turismo (vedi l’horeca, in sensibile calo nel 2024). Per il commercio parlano le vetrine vuote, persino in Calmaggiore. 

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