Malore mentre gioca a padel con gli amici: muore a 50 anni

Gianfranco Caufin lavorava alla 3DZ di Castelfranco, azienda specializzata nella fornitura di stampanti 3D. La tragedia è avvenuta giovedì sera, intorno alle 19.30, al Domus Padel di Loreggia, al confine con il comune di Resana

Davide Nordio
Gianfranco Caufin, morto a 50 anni durante una partita a padel
Gianfranco Caufin, morto a 50 anni durante una partita a padel

Ha detto agli amici con cui stava giocando a padel di non sentirsi bene, poi Gianfranco Caufin ha perso conoscenza. Ogni tentativo di tenerlo in vita si è rivelato vano: è morto un’ora e mezza dopo l’arrivo al pronto soccorso di Camposampiero.

Aveva cinquant’anni e lascia un vuoto incolmabile ad Albaredo, dove abitava dal 2004 insieme alla moglie Roberta Bandiera e alle figlie Giorgia, 15 anni, e Ambra, 12 anni. Ma anche a Vallà di Riese, dove era cresciuto. Una persona di cui tutti apprezzavano l’innato altruismo e la disponibilità a mettersi in gioco in ogni cosa.

La tragedia al Domus Padel

La tragedia è avvenuta giovedì sera, intorno alle 19.30, al Domus Padel di Loreggia, al confine con il comune di Resana, meta abituale di Gianfranco e dei suoi amici per tenersi in forma.

Il gruppetto era entrato nel campo di gioco e si stava apprestando per qualche tiro di riscaldamento. Toccava proprio a Gianfranco il primo servizio: ma al momento di tirare, si è improvvisamente fermato e ha richiesto aiuto ai compagni prima di accasciarsi a terra.

Gli amici hanno capito subito che poteva trattarsi di qualcosa di grave, non di un semplice capogiro, e non hanno perso un secondo. Uno di loro ha iniziato a praticargli il massaggio cardiaco, mentre un altro ha allertato il 118. In attesa dell’arrivo dell’ambulanza, le fasi del primo soccorso sono state seguite in videochiamata da un operatore sanitario.

Quindi la corsa disperata verso l’ospedale di Camposampiero, dove però, dopo un’ora e mezza, i medici hanno dovuto arrendersi e dichiarare il decesso.

Gianfranco Caufin lavorava alla 3DZ di Castelfranco, azienda specializzata nella fornitura di stampanti 3D: un lavoro che lo appassionava. Nei video aziendali disponibili sui social, era spesso il volto dell’azienda, spiegando ai clienti le applicazioni più innovative della stampa tridimensionale.

La sua innata empatia lo caratterizzava anche nella vita privata. Non c’era ambito ad Albaredo dove non riversasse il suo impegno: in parrocchia come catechista e animatore, nella sagra, nell’organizzazione di eventi di beneficenza come quelli a sostegno della Città della Speranza, nella società di pallavolo di Vedelago, dove la figlia Ambra milita tra le Under 13, ma anche in tutti i momenti di socialità che vedevano attiva la comunità.

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