Lega, petizione per chiedere il congresso in Veneto: ecco chi sta firmando
Il senatore uscente Gianpaolo Vallardi, l’ex sindaco di Villorba Marco Serena sono fra i primi ad aver aderito all’iniziativa politica che chiede la convocazione delle assise della Liga veneta dopo la sconfitta del partito alle elezioni politiche
E’ partita in Veneto la raccolta di firme per chiedere la convocazione del congresso della Liga veneta, dopo la batosta della Lega alle elezioni politiche del 25 settembre.
Fra i primi firmatari, anche due nomi di peso come quello del senatore uscente Gianpaolo Vallardi e dell’ex sindaco di Villorba Marco Serena, entrambi della provincia di Treviso.
Vista l'attuale situazione politica del movimento politico al quale mi onoro di appartenere
Visti i risultati a dir poco deludenti della recente tornata elettorale "politiche 2022"
Vallardi scrive in un post, cui allega la fotografia della propria firma apposta sul documento: “Da semplice militante chiedo formalmente al commissario Liga Veneta per Salvini Premier Alberto Stefani che quanto prima si possa avviare una serena ma FORMALE discussione interna”.
Marcello Bano, sindaco di Noventa padovana, ha già annunciato che firmerà la petizione.
Un’analoga iniziativa intanto è partita anche in Lombardia, per chiedere la convocazione del congresso della Lega Lombarda: l'ex segretario del movimento regionale Paolo Grimoldi lo ha annunciato dopo le critiche per il risultato elettorale.
«Ho chiesto, qualcuno ha travisato il nome, le dimissioni del commissario regionale. Come detto parlo solo di quello che conosco: Lombardia. Da oggi - spiega - raccogliamo le adesioni, informalmente, ma diamo un piccolo segnale: basta un messaggio o un sms - pubblico o privato - se volete la convocazione del nostro congresso. Serve un momento di confronto per dare voce a tutti. Se chiedere democrazia, confronto e rappresentanza è una colpa, mi dichiaro colpevole. Ma qualcuno ha sbagliato ugualmente». Anche della mancata elezione di Umberto Bossi, Grimoldi chiede conto. «Si dovrebbe smettere di chiedere ai militanti SOLO di fare gazebo e sarebbe servito maggior rispetto di persone, territori e della nostra Storia - aggiunge l'ex parlamentare - il Congresso in Lombardia nel 2023? Mi pare tardino per fare il punto politico-elettorale e sappiamo benissimo che, a causa delle regionali, verrebbe poi rimandato al 2024. Oggi - per esempio - c'è il consiglio federale: la Lombardia non avrà rappresentanti eletti che possano dare il parere dei nostri amministratori, militanti e territori».
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