Bimbi cantano Astro del ciel in arabo
Susegana. Tradizionale recita natalizia all’elementare di via Papa Luciani nel segno dell’integrazione. Nella scuola gli stranieri sono il 25%

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Una strofa della tradizionale e cattolicissima canzone natalizia «Astro del ciel» cantata in arabo, come in albanese, cinese, croato, portoghese e polacco. Segnali di integrazione nello spettacolo messo in scena ieri dagli scolari dell’elementare di via Papa Luciani.
Dopo le polemiche degli scorsi anni sul contenuto delle recite sotto l’albero, da Susegana arriva un segnale di apertura. «Astro del ciel, pargol divin, mite agnello redentor, luce dona alle menti, pace infondi nei cuor»: questa una parte della canzone cantata ieri dai bimbi della scuola elementare suseganese. Niente di strano, visto che in questo periodo fioccano le recite, gli spettacoli e gli eventi natalizi, religiosi e non. Lo spettacolo in questione, dal titolo «Auguri in musica», è stato però un vero segnale di integrazione.
Dei 186 alunni, una cinquantina circa sono stranieri. Ed è per questo che i piccoli hanno cantato la cattolicissima «Astro del ciel» nelle loro lingue madri: in croato, cinese, albanese, portoghese, polacco e anche in arabo. La preparazione della recita ha coinvolto anche i genitori. Le insegnanti hanno infatti mandato a casa una comunicazione nella quale veniva richiesto ai genitori stranieri di tradurre nella loro lingua le strofe della canzone. E nessuno, nemmeno le famiglie di credo musulmano, ha avuto niente da ridire, traducendo la frase per i figli.
E così ieri pomeriggio «Stille Nacht», la nota canzone natalizia di origine tedesca conosciuta in Italia con il titolo di «Astro del Ciel», è stata cantata anche in arabo. Nel corso del progetto del plesso scolastico riguardante l’educazione ambientale, vi è stata, proprio in occasione del concerto, la composizione di un presepio e di un albero di Natale realizzati in materiali riciclati. Accanto a questo aspetto di rispetto dell’ambiente, la scuola ha voluto devolvere le offerte raccolte durante l’evento affollatissimo di ieri pomeriggio a un piccolo in difficoltà. Il denaro raccolto verrà donato a Mauro, il bimbo di Susegana affetto da una malattia genetica, che colpisce i muscoli e non gli permette di camminare. Dopo il primo ciclo di costose cure all’estero, il piccolo ha bisogno di altre terapie. Bambini che aiutano bambini, dunque, nel più forte spirito natalizio.
La solidarietà, come evidentemente neanche le canzoni, hanno colore o religione. Almeno in questo caso. Alcune settimane fa, nella scuola elementare di via dei Mille, in zona Ferrera invece, alcuni bambini musulmani hanno deciso di non cantare una parte di una canzone irlandese dove veniva nominato Gesù come figlio di Dio. La scelta é stata comunicata direttamente da un ragazzino al maestro di musica. In altre scuole della provincia negli anni scorsi si erano scatenate accese polemiche sulle recite natalizie: alcuni istituti hanno scelto di mantenere la tradizione religiosa cristiana, altri, vista anche la presenza di molti stranieri, hanno optato per una rappresentazione non religiosa. Ieri invece «Astro del ciel» è stata cantata in tante lingue, compreso arabo. «E’ una gran bella iniziativa, che coglie l’aspetto dell’internazionalizzazione.
La globalizzazione porta a questo mescolarsi di razze e culture - afferma monsignor Massimo Magagnin, parroco di Monticella - E’ possibile, pur nel rispetto delle singole credenze, trovare aspetti comuni, cogliendo l’aspetto del sacro che sta nel cuore umano. La canzone richiama la bellezza del cielo e il guardare il cielo è tipico di ogni cultura. Anche i magi, pagani e orientali, furono guidati da una stella. La religione in quanto tale non divide mai gli uomini, ma li unisce. Verranno forse i tempi in cui anche noi canteremo qualcosa in arabo, senza che questo voglia dire diventare musulmani».
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