Sollievo alla Berco: ritirata la procedura di licenziamento
Salvati 247 posti di lavoro nello stabilimento di Copparo, in provincia di Ferrara. Revocata anche la disdetta del contratto integrativo

Berco fa marcia indietro rispetto ai licenziamenti che avrebbero riguardato 247 lavoratori dello stabilimento di Copparo.
È questo l’esito dell’incontro straordinario del tavolo di crisi che si è tenuto a Roma al Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) presieduto dal ministro Adolfo Urso e che ha visto la partecipazione dei vertici aziendali, delle organizzazioni sindacali Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil e delle istituzioni locali dell’Emilia Romagna e del Veneto. Per la Regione del Veneto era presente l’assessore al Lavoro Valeria Mantovan.
Nel corso dell’incontro si è delineata una nuova prospettiva aziendale per Berco, che presuppone il mantenimento delle attività produttive sul sito di Copparo (Fe), che attualmente occupa circa 1.000 addetti, tra cui numerosi lavoratori provenienti dal Veneto.
L’accordo prevede il ritiro della procedura di licenziamento collettivo unilaterale avviata il 7 febbraio per i 247 lavoratori e la previsione che le fuoriuscite potranno essere soltanto volontarie.
Berco revoca anche la disdetta del contratto integrativo del 31 gennaio, cosa che aveva avuto i suoi effetti anche per i lavoratori del sito di Castelfranco e i sindacati ritirano il ricorso ex articolo 28 presentato in tribunale.
L’azienda si è infine impegnata ad astenersi per quattro anni da iniziative di licenziamento collettivo unilaterale per il sito. Dai sindacati arriva un plauso per il risultato ottenuto anche grazie a perseveranza delle organizzazioni sindacali e dell’impegno delle istituzioni che non hanno mai smesso di lavorare per l’individuazione di soluzioni industriali e occupazionali.
Quanto deciso ieri ha comportato anche l’annullamento dello sciopero previsto sia a Copparo che a Castelfranco.
«Scongiurati i licenziamenti, ora si lavora per il rilancio del gruppo Berco – dichiarano unitariamente i sindacati Cgil, Cisl e Uil – a pochi giorni dalla procedura che avrebbe portato al licenziamento unilaterale di 247 lavoratori.
Grazie al lavoro al tavolo e alla straordinaria mobilitazione dei lavoratori è stato raggiunto un accordo per cui si stabilisce l’uscita soltanto volontaria dei lavoratori. Saranno comunque richiesti ammortizzatori sociali per affrontare il minor carico di lavoro e salvaguardare la parte occupazionale.
Ora lavoreremo per il rinnovo del contratto aziendale integrativo anche se attualmente congelato.
È per noi fondamentale l’impegno espresso dal ministro a ricercare il consolidamento per il sito di Copparo come per tutto il gruppo. Si dovrà realizzare un muovo piano industriale da discutere con le organizzazioni sindacali».
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