Benetton, l’azienda propone il cambio degli orari di lavoro: 8 ore al giorno per 5 giorni

Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec accolgono la proposta di Benetton di passare da sei ore su sei giorni a otto ore su cinque, ma chiedono regole chiare per garantire una reale conciliazione tra vita e lavoro

Mattia Toffoletto
Azienda Benetton a Villorba
Azienda Benetton a Villorba

«Aperti al cambio d'orario, ma non si faccia flessibilità selvaggia. Sia garantita una reale conciliazione fra tempi di vita e lavoro».

È la posizione espressa da Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec rispetto alla proposta di cambio di orario di lavoro per i dipendenti Benetton, strategia indicata dai vertici di United Colors ai sindacati in un incontro tenutosi oggi mercoledì 5 febbraio a Palazzo Giacomelli a Treviso.

Strategia che si inserisce nel complesso processo di riorganizzazione avviato dal gruppo di Ponzano per far fronte alla grave crisi industriale. La proposta prevede il passaggio dal sei per sei applicato in azienda dagli Anni '90 - turni di sei ore (negli orari 6-12, 12-18, 18-24, 24-6) su sei giorni - all’otto per cinque, turni di otto ore per cinque giorni alla settimana. Un cambiamento cui aprono le tre sigle sindacali a patto che la novità sia accompagnata da una regolamentazione generale nella gestione dei turni: «A garanzia di condizioni uguali per tutti i lavoratori», precisano Massimo Messina (Filctem), Gianni Boato (Femca) e Francesca Mazzoli (Uiltec).

Poi, nel comunicato congiunto, entrano più nel dettaglio: «Lo sviluppo del turno deve essere programmato sul lungo periodo, almeno sei mesi, per consentire a tutti i lavoratori, inclusi i somministrati cui vengono comunicati i turni di settimana in settimana, la programmazione del tempo libero nella garanzia di una reale conciliazione fra tempi di vita e di lavoro: no alla flessibilità selvaggia che vorrebbe introdurre l’azienda».

La proposta illustrata ai sindacalisti prevede un ritorno all’orario otto per cinque su due turni (6-14 e 14-22), includendo per qualche reparto, come l’e-commerce, il secondo giorno di riposo a scorrimento.

«Con il dilagare dei numerosi contratti in somministrazione e l’espansione del reparto e-commerce degli ultimi anni, è stato perso il senso dell’umanità nello sviluppo dei turni: la maggior parte dei nuovi assunti in questo reparto sono turnisti somministrati che non hanno mai goduto di una regolamentazione del turno», concludono i sindacalisti, «succede che i turni siano spesso cambiati creando disagi notevoli nella conciliazione vita-lavoro».

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