Batterio killer, test su centinaia di pazienti
Quanti sono i pazienti veneti operati a cuore aperto per l’impianto o la sostituzione di valvole e infettati dal Mycobacterium Chimaera, già responsabile di 6 decessi? Ad oggi ne sono stati censiti una dozzina ma, a fronte dei 4 mila interventi compiuti ogni anno nelle cardiochirurgie nostrane, il bilancio sembra destinato a salire sensibilmente; nelle prossime settimane, le autorità sanitarie richiameranno centinaia di uomini e donne sottoposti ad intervento nell’ultimo triennio (è l’arco medio di incubazione del batterio, variante da 3 a 72 mesi) per sottoporli a test epidemiologici . I controlli, già avviati all’“Angelo” di Mestre con esito negativo, coinvolgeranno gli ospedali di Padova, Treviso, Vicenza e Verona (quest’ultima sembra immune dal contagio) già meta dei sopralluoghi degli ispettori della sanità regionale che hanno raccolto testimonianze e prelevato cartelle cliniche. La relazione finale, attesa a breve dal direttore Domenico Mantoan, sarà trasmessa al ministero della Salute e alle procure della Repubblica competenti.
vICENZA, PADOVA, TREVISO
Intanto la catena delle vittime si allunga. Oltre che in Veneto - 4 morti a Vicenza, a cominciare dal medico Paolo Demo, anestesista del San Bortolo; uno ciascuno a Padova e a Treviso (il pensionato Gianni De Lorenzi) - il micidiale Chimaera ha colpito in Emilia-Romagna: due i decessi per infezione batterica accertati al Salus Hospital di Reggio Emilia e altrettanti i casi sospetti in via di accertamento. Il veicolo patogeno? Autopsie ed esami di laboratorio l’hanno ricondotto alle macchinari per ipotermia, che regolano la temperatura extracorporea del paziente in sala operatoria: è l’evaporazione dell’acqua (utilizzata per raffreddare la strumentazione) a sprigionare l’aerosol contenente il microrganismo che aggredisce i pazienti e gli stesso camici bianchi.
GLI strumenti sospetti
È una patologia polmonare subdola, resistente ai trattamenti antibiotici e dai sintomi aspecifici - febbre, affaticamento, perdita di peso immotivata, dolori muscolari e articolari, tosse - che complicano la diagnosi. Il suo tasso di mortalità, disgraziatamente, si attesta sul 50%. Sotto accusa è il macchinario LivaNova Stockert 3T realizzato dalla multinazione britannica e oggetto di contestazioni in vari Paesi europei; la stessa azienda produttrice, non più tardi di lunedì. ha diramato un «avviso di sicurezza urgente», consigliando di sterilizzare lo strumento per ridurre «il potenziale rischio di infezione in Cardiochirurgia». Una sostanziale ammissione dei rischi insiti nella procedura che difficilmente la porrà al riparo dalle indagini penali in corso a Vicenza e a Treviso e dalle conseguenti cause di risarcimentoddani che potrebbero confluire in una class action.
inchieste e class action
Cauto il ministero di Giulia Grillo che, in attesa di visionare i report sollecitati alle Regioni, definisce «laboriosa e complessa» la definizione dei quadri clinici sospetti, paventando tuttavia un focolaio epidemico.In ansia la sanità Regione Emilia che dichiara l’«allerta massima» e mobilita i medici di famiglia . —
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