Avis e Anci Veneto, emergenza plasma: «Serve per curare i tumori»

Vanda Pradal (Avis Veneto): «Il plasma è una priorità, ne copriamo solo il 60% a livello regionale e nazionale»

Mattia Toffoletto
L'appello al dono
L'appello al dono

Dai sindaci l'appello alla cultura del dono. Iniziativa di sensibilizzazione Avis-Anci Veneto, oggi lunedì 24 marzo, al centro trasfusionale del Ca' Foncello: primi cittadini in prima linea – a cominciare dal sindaco di Treviso, Mario Conte - per ricordare l'importanza della donazione di sangue e plasma.

Vanda Pradal, Avis Veneto: "Il dono del plasma torni ad essere una priorità"

Ed è il plasma oggi la priorità, come sottolinea Vanda Pradal (presidente Avis Veneto): «Se per i globuli rossi abbiamo l'autosufficienza, viceversa per il plasma la necessità è coperta solo al 60% a livello regionale e nazionale. Così siamo costretti ad acquistarlo all'estero, principalmente negli Stati Uniti, con costi giganti. Il plasma è fondamentale per i nostri ammalati, perché da esso si ottengono gli emoderivati che permettono la cura di diverse patologie».

Conte, prima di donare il sangue, si rivolge alla comunità: «Doniamo perché possiamo salvare vite. Noi sindaci, abituati nel quotidiano a gettare il cuore oltre l'ostacolo, vogliamo essere modello ed esempio positivo per tutti».

L'iniziativa si inserisce nell'ambito del protocollo d'intesa siglato lo scorso luglio fra Avis e Anci Veneto. Presenti al Ca' Foncello anche la sindaca di Silea, Rossella Cendron, il collega di Giavera, Andrea Maccari, e la vicesindaca di Zero Branco, Lucia Scattolin.

«Ricordo che il plasma è fondamentale nella cura delle patologie oncologiche e negli interventi chirurgici legati a politraumi. Quest'iniziativa è un gesto d'amore verso la comunità», aggiunge Francesco Benazzi, direttore generale Ulss 2.

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