Alfabeto del Futuro. Silvia Biasi: «Con il sitting volley ho ritrovato libertà»
La 35enne di Godega di Sant’Urbano gioca come libero dell’Italia alle Paralimpiadi di Tokyo, ora sogna gli Europei. Allena le più piccole a Codognè: la sua vita è diventata un libro
«Lo sport consente di andare oltre le barriere. Mi ha aiutata a trovare il mio posto nel mondo, ad assaporare il piacere della libertà».
Silvia Biasi, 35enne di Godega Sant'Urbano, è nazionale di sitting volley, specialità che le ha regalato la soddisfazione impagabile di prendere parte alle Paralimpiadi di Tokyo 2021. È, soprattutto, l'immagine di una perfetta simbiosi fra lo sport paralimpico e quello dei normodotati. Ora sarà ad Alfabeto del Futuro 2023 a Treviso.
Perché il sitting volley l'ha conosciuto solo in tempi recenti, nel 2017, ma la passione per il volley affonda le radici all'infanzia.
«Ho sempre giocato a pallavolo, solo sei anni fa ho scoperto il sitting volley, grazie a una squadra sperimentale che si stava formando a Maserada», racconta Biasi. Antonella Stelitano, giornalista trevigiana con la passione dei valori olimpici, le ha dedicato il libro "Volevo solo giocare a pallavolo".
Un macchinario agricolo le aveva tranciato una mano da piccola, così dall'età di 5 anni convive con una protesi al braccio destro. Ma la pallavolo non si è mai allontanata dalla sua vita. «Il sogno è riuscire a formare un giorno una squadra di sitting volley», spiega la paralimpica azzurra, impiegata in un'azienda agricola a Visnà di Vazzola e allenatrice di volley a Codognè dell'Under 12 e 13.
Ma c'è un presente colorato pure d'azzurro. Nello scorso weekend, un torneo in Olanda per preparare l'appuntamento clou dell'anno. «Alle Paralimpiadi di Tokyo eravamo fra le favorite, ma siamo arrivate seste», racconta Silvia, «puntiamo a riscattarci quest'anno agli Europei».
Sì, perché il sitting volley potrà godere di una vetrina speciale: la rassegna continentale si svolgerà sul litorale veneziano, a Caorle, dal 9 al 15 ottobre.
«Come squadra cercheremo di fare il meglio possibile, ma punteremo anzitutto a far conoscere una bella disciplina. Perché altri diversamente abili possano avvicinarsi a questo sport», incalza Biasi. Che ricorda il valore potentissimo dello sport: «Il mio consiglio ai diversamente abili è cercare una disciplina che piaccia e, soprattutto, faccia stare bene. Una disciplina che aiuti a uscire dalle difficoltà, diventando opportunità per garantirsi una vita più serena».
Una disciplina che possa portarti a vivere esperienze da custodire nel segreto del cuore per tutta la vita: «Le Paralimpiadi in Giappone sono state un'emozione fortissima. Le limitazioni legate al Covid non ci hanno fatto godere appieno della festa, ma quell'avventura a Tokyo resta il traguardo più importante della mia vita. Al di là del doppio argento già conquistato agli Europei, fra 2019 e 2021».
Medaglia che Silvia proverà a migliorare, fra quattro mesi, nella rassegna continentale di Caorle. «Ma, per ora, preferisco non dire nulla. Visto com'è andata alle Paralimpiadi. A Caorle conteranno anzitutto messaggio e promozione della disciplina», conclude l'azzurra di Godega. Un esempio lampante del valore enorme dello sport.
L’incontro con Alfabeto del Futuro 2023
Mercoledì 5 luglio dalle 17.30 la tappa trevigiana dell’Alfabeto del Futuro, iniziativa del gruppo Gedi dedicata all’innovazione e ai nuovi linguaggi. L’appuntamento è a Santa Caterina.
Tra gli ospiti il ministro Andrea Abodi, i campioni, le imprese, la banca e il leader di Confindustria Leopoldo Destro.
Gli ospiti
Chi saranno i protagonisti di mercoledì 5 luglio? Il ministro dello Sport Andrea Abodi, il presidente di Confindustria Veneto Est Leopoldo Destro, l’oro olimpico Igor Cassina, gli atleti paralimpici Lucia Capovilla, Davide Bendotti e Silvia Biasi, poi Francesca Nieddu (Intesa Sanpaolo), gli imprenditori Diego Bolzonello (Scarpa), Andrea Tomat (Lotto), Alberto Zanatta (Tecnica Group) e il sindaco Mario Conte. Interviste e panel saranno condotte dal direttore della Stampa Massimo Giannini (che intervisterà Abodi e Destro, in due momenti differenti), da Luca Ubaldeschi, direttore del Secolo XIX di Genova e coordinatore di Alfabeto, dal direttore della Tribuna di Treviso e degli altri quotidiani veneti Gnn, Fabrizio Brancoli, e dal giornalista della Tribuna di Treviso, Andrea De Polo.
Come partecipare
Per partecipare è necessario iscriversi sulla piattaforma digitale degli eventi di Gedi digital. Il percorso è semplicissimo: basta accedere digitando eventi-live.gedidigital.it. Una volta entrati nella piattaforma, scorrete fino a trovare l’appuntamento L’Alfabeto del futuro a Treviso; e, appunto, accedete. Se non siete abbonati o registrati, dovete prima registrarvi.
ATTENZIONE - Per chi partecipa, c’è un regalo speciale: la possibilità di prendere parte a una visita guidata serale agli straordinari affreschi dell’ex convento, il ciclo delle storie di Sant’Orsola realizzato da Tomaso da Modena, poco dopo la metà del XIV secolo.
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