Il caso irrisolto di Alex Marangon arriva in Parlamento
La deputata M5S, Stefania Ascari, componente della commissione Giustizia, ha presentato un'interrogazione a Governo chiedendo un’intensificazione dei controlli su riti sciamanici e il reato di manipolazione mentale in ambito settario

Sulla morte di Alex Marangon, il barista di 25 anni originario di Marcon nel veneziano, morto durante un rito sciamanico all’abbazia di Santa Bona di Vidor nella notte tra il 29 e il 30 giugno 2024, non c’è ancora chiarezza, né un colpevole. Per dare una svolta, lunedì 14 aprile il caso è arrivato in Parlamento.
La deputata del M5S, Stefania Ascari, componente della commissione Giustizia, ha presentato un'interrogazione per fare luce sull'episodio che vede un fascicolo ancora aperto per omicidio in Procura a Treviso, senza però alcun nome inserito nel registro degli indagati. Ascari ha presentato un’interrogazione a Governo per gravi pericoli e possibili riti sciamanici.
«L’uso di sostanze psicotrope in rituali sciamanici è un fenomeno in crescita in Italia, spesso in assenza di controlli adeguati sulla loro composizione e sugli effetti che possono provocare. Alla luce di queste e altre pesanti ombre, vogliamo sapere se i ministri Nordio e Piantedosi non ritengano opportuno intensificare il monitoraggio e il controllo sui riti sciamanici, sulle organizzazioni settarie e sull’utilizzo di sostanze psicotrope, affinché vengano evitati rischi per la salute pubblica e possibili attività illecite collegate», afferma la deputata.
Ascari chiede anche la possibilità di contemplare un nuovo reato: «vogliamo inoltre sapere se non ritengano necessario avviare uno studio per valutare l’introduzione di una specifica fattispecie di reato relativa alla manipolazione mentale o alla coercizione psicologica in ambito settario. I ministri devono infine dirci quali misure intendano adottare per rafforzare la tutela delle vittime di tali organizzazioni, anche attraverso strumenti di prevenzione e supporto psicologico e legale».
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