Marco, sopravvissuto alla valanga: «Io miracolato, ho scavato e trovato i miei amici. Ma era troppo tardi»

Marco Dalla Longa, trevigiano di Col San Martino, era nella tragica spedizione a Forcella Giau domenica 16 marzo in cui hanno perso la vita Elisa De Nardi e Abel Ayala Anchundia. Lo strazio: «Ho fatto tutto il possibile, ma non è bastato»

Marco Dalla Longa, il sopravvissuto
Marco Dalla Longa, il sopravvissuto

«Ho scavato per trovare il corpo di Abel, quando l'ho visto era senza segni di vita o di battito cardiaco. Ho provato a soccorrerlo al telefono con i soccorsi, gli ho fatto massaggio e respirazione. Non è servito a salvarlo».

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È il racconto, drammatico, di Marco Dalla Longa, di Col San Martino: c’era anche lui in quella maledetta escursione di domenica a Forcella Giau, sopra Cortina, costata la vita a Elisa De Nardi e Abel Ayala Anchundia. Dalla Longa pratica alpinismo da circa tre anni. «Io ho trovato Abel, Andrea è stato visto dall'altro compagno, Giacomo, che ha visto il suo viso fuori dalla neve, lui per fortuna si è salvato. Elisa era finita ancora più sotto rispetto ad Abel. Abbiamo scavato in tanti, con i soccorritori eravamo circa una trentina, ma c'era troppa neve, nuvole, bufera, non c'è stato nulla da fare».

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Elisa De Nardi, 39 anni, abitava a Conegliano

Dalla Longa è ancora comprensibilmente scosso. «Sono rimasto solo per parecchio tempo cercandoli, Abel era sotto circa due metri, è stata dura da solo spalare tutta la neve, ho fatto il possibile ma non è bastato».

Chi era Abel Ayala Anchundia, la seconda vittima della valanga sulla Forcella Giau
Abel Ayala Anchundia, 38 anni, ecuadoregno di nascita, abitava a Vittorio Veneto

Ha rischiato anche lui la vita. «Sono stato graziato, ho preso il lembo superiore della valanga, mi ha trascinato già solo una ventina di metri, ero ancora in piedi quando è finita e ho visto la neve della valanga e non trovavo più nessuno, sulla mia destra. A quel punto mi sono diretto verso il posto dove mi ricordavo di aver visto Abel ed Elisa, poi abbiamo avuto la conferma che erano lì sotto».

 

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