Marco, sopravvissuto alla valanga: «Io miracolato, ho scavato e trovato i miei amici. Ma era troppo tardi»
Marco Dalla Longa, trevigiano di Col San Martino, era nella tragica spedizione a Forcella Giau domenica 16 marzo in cui hanno perso la vita Elisa De Nardi e Abel Ayala Anchundia. Lo strazio: «Ho fatto tutto il possibile, ma non è bastato»

«Ho scavato per trovare il corpo di Abel, quando l'ho visto era senza segni di vita o di battito cardiaco. Ho provato a soccorrerlo al telefono con i soccorsi, gli ho fatto massaggio e respirazione. Non è servito a salvarlo».
È il racconto, drammatico, di Marco Dalla Longa, di Col San Martino: c’era anche lui in quella maledetta escursione di domenica a Forcella Giau, sopra Cortina, costata la vita a Elisa De Nardi e Abel Ayala Anchundia. Dalla Longa pratica alpinismo da circa tre anni. «Io ho trovato Abel, Andrea è stato visto dall'altro compagno, Giacomo, che ha visto il suo viso fuori dalla neve, lui per fortuna si è salvato. Elisa era finita ancora più sotto rispetto ad Abel. Abbiamo scavato in tanti, con i soccorritori eravamo circa una trentina, ma c'era troppa neve, nuvole, bufera, non c'è stato nulla da fare».
Dalla Longa è ancora comprensibilmente scosso. «Sono rimasto solo per parecchio tempo cercandoli, Abel era sotto circa due metri, è stata dura da solo spalare tutta la neve, ho fatto il possibile ma non è bastato».
Ha rischiato anche lui la vita. «Sono stato graziato, ho preso il lembo superiore della valanga, mi ha trascinato già solo una ventina di metri, ero ancora in piedi quando è finita e ho visto la neve della valanga e non trovavo più nessuno, sulla mia destra. A quel punto mi sono diretto verso il posto dove mi ricordavo di aver visto Abel ed Elisa, poi abbiamo avuto la conferma che erano lì sotto».
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