Caso OnlyFans, la maestra è sospesa e resta senza stipendio

Mercoledì l’incontro con i vertici della materna: lì non può più tornare. Sarà battaglia legale, manca l’accordo sulla buonuscita

Savina Trevisiol
Elena Maraga, la maestra d’asilo che ha un profilo su OnlyFans
Elena Maraga, la maestra d’asilo che ha un profilo su OnlyFans

Elena Maraga non tornerà a insegnare. La maestra d’asilo è stata sospesa dall’asilo dove lavorava dopo che era stato scoperto il suo profilo OnlyFans. Resterà senza stipendio.

Mercoledì l’incontro alla scuola materna: è stata accusata di condotta non etica e non in linea con l’impronta religiosa della struttura. «La cattiveria delle persone ha portato troppa sofferenza a tutti», afferma Maraga, sottolineando come questa situazione abbia colpito non solo lei, ma anche la sua famiglia e i bambini della scuola, rimasti senza un’insegnante di riferimento.

Maraga, che si dice profondamente addolorata per come si sono svolti gli eventi, avrebbe voluto conciliare le due attività che amava, l’insegnamento e la creazione di contenuti online, ma si è trovata costretta a fare una scelta.

La pressione che ha travolto la scuola e le famiglie ha reso impossibile ogni altra soluzione. «Così non posso tornare, sarebbe un caos per i bambini, che si trovano catapultati in un mondo che non possono comprendere», spiega.

Una decisione sofferta, ma necessaria per salvaguardare la serenità dell’ambiente scolastico.

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Elena Maraga

Resta ora da capire come si concretizzerà la sua uscita definitiva dalla scuola parrocchiale. Ora è sospesa - senza stipendio - dal suo incarico in attesa di ulteriori decisioni, magari un accordo tra gli avvocati (ballano almeno buonuscita e Tfr) ma la maestra non vuole che il suo allontanamento sia segnato da un licenziamento che considera ingiusto.

«Non merito che la mia carriera venga macchiata in questo modo. Ho sempre lavorato con dedizione e competenza, e sono stata obbligata a interrompere tutto», sottolinea.

A dimostrare il valore del suo operato, c’è il sostegno ricevuto da alcuni genitori, che lunedì scorso hanno avviato una raccolta firme in suo favore, nel tentativo di difenderla e di chiedere un ripensamento da parte delle istituzioni scolastiche.

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Maraga sostiene che non sia giusto che sia lei a subire le conseguenze di una decisione che non avrebbe mai voluto prendere, se tutto fosse rimasto nel più stretto riserbo da parte di chi ha visto le sue foto.

«Chi ha diffuso la mia presenza sui social non ha subito lo stesso trattamento. Se io non sono adatta a contribuire all'educazione di un bambino, come può esserlo un genitore che paga per vedere quello che posto sui social?», chiede Elena, sollevando una questione che va oltre il suo caso specifico.

La maestra precisa, inoltre, che non ha mai cercato pubblicità personale, ma ha voluto denunciare un sistema che non funziona, che giudica le persone invece di lasciare loro la libertà di esprimersi senza subire conseguenze sproporzionate.

«Non ho mai voluto far parlare di me, ma questa situazione dimostra che la società non è ancora pronta ad accettare la libertà personale senza pregiudizi», aggiunge.

Nonostante questo supporto, la scelta sembra ormai definitiva. Maraga ora spera solo che il clamore si spenga, per permetterle di concentrarsi sul futuro.

«Bisogna guardare avanti e riflettere su cosa accadrà», conclude.

Una vicenda che ha acceso un dibattito sull’equilibrio tra vita privata e professionale, ma che per la protagonista è arrivata a un punto di non ritorno.

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