Lutto nel volley, addio a Daniele Bagnoli

Uno degli allenatori più vincenti della pallavolo italiana a livello di club, è stato coach della mitica Sisley. Aveva 71 anni

Mirco Cavallin
Daniele Bagnoli aveva 71 anni
Daniele Bagnoli aveva 71 anni

Per tutti era “il mister” o anche “il prof”. Daniele Bagnoli, uno degli allenatori più vincenti della pallavolo italiana, guida tecnica della Sisley Treviso per nove trionfali stagioni se n’è andato ad appena 71 anni di età.

Nelle palestre e negli uffici della Ghirada, dove ha passato ore su ore a studiare gli avversari e gli schemi, ora c’è un vuoto in più. Al Palaverde, sopra gli spalti della tribuna est, campeggiano i 33 trofei della storia orogranta.

Di questi ben 21 portano la sua firma: 6 scudetti, 4 Coppe Italia, 5 Supercoppe, 3 Champions League, 2 Coppe Cev, 1 Supercoppa europea.

«Nella fantastica storia chiamata Sisley Volley – scrive il Volley Treviso -, Daniele ne ha disegnato una grossa parte vincendo praticamente tutto quello che si poteva vincere e rendendo grande il nome di Treviso in Europa e nel mondo. L’affetto e la gratitudine di tutta la nostra Società, dei tanti che lo hanno conosciuto, resteranno per sempre vivi tanto quanto i successi e i trofei alzati assieme».

A condividere con l’allenatore mantovano tante stagioni e una strettissima collaborazione c’era Michele De Conti, segretario del club. «Con lui in panchina non ce n’era per nessuno. Aveva grande intelligenza e capacità nel preparare le partite contro qualsiasi avversario. Non era uno “improvvisato”, ha preso molto da altri tecnici dell’epoca. Ha introdotto un modo di lavorare con staff, club e giocatori, dalle piccole cose fino a quelle a lungo termine. Quando si arrivava in finale noi dirigenti eravamo praticamente certi della vittoria. Daniele, durante i playoff, si isolava completamente dal mondo esterno e si dedicava totalmente al lavoro e alla squadra. Tra i tanti successi ricordo in particolare l’ultima Coppa Campioni giocata a Roma nel 2006, davanti a tanti italiani, ma con quasi mezzo palazzetto di tifosi greci dell’Iraklis Salonicco. Era sempre tranquillo nel gestire i problemi. Se qualcuno si agitava era lui a portare calma».

Di questo tratto umano si ricorda bene anche Alberto Cisolla, cresciuto dalla panchina sotto i suoi insegnamenti. «Per noi era come una chioccia e ci faceva da ombrello per tutte le tensioni che potevano esserci dentro e fuori la squadra. Tante vittorie sono dovute a questo, eravamo sereni anche quando le cose andavano male. Era un mito per me, una persona profonda, conoscitore di tutto. Entrava con umiltà nella pelle e nella testa delle persone. Tecnicamente era un giocatore di scacchi in campo di volley. Sapeva di avere i nsotri talenti a disposizione, ma studiava tutto in modo maniacale. I suoi timeout erano delle profezie che si avveravano. Daniele era una grande persona, sempre votato al bene della squadra».

L’eco dei ricordi è molto simile anche da parte di Samuele Papi, un altro che a Treviso, con Bagnoli ha fatto la storia. «Sapere della sua scomparsa è stato un dispiacere enorme, una notizia inaspettata. Lo ricordo come allenatore sempre onesto, con una grande personalità. Con lui si poteva parlare tranquillamente di tutto. Aveva questo aspetto da persona distinta, molto seria, ma anche simpatico e di compagnia quando eravamo fuori dal campo di allenamento o di gara. Penso sia stato un innovatore, molto preparato tecnicamente e tatticamente. A noi giocatori trasmetteva tranquillità, ci fidavamo delle cose che ci diceva di fare. Quando è stato tolto il cambiopalla lui si è adattato subito. Lo ricordo sempre in ufficio che guardava e riguardava gli allenamenti e le partite. I risultati gli hanno dato ragione».

Anche i massimi dirigenti del volley nazionale hanno espresso il loro cordoglio per la perdita di Bagnoli. Il Presidente della Lega Massimo Righi lo ha ricordato come «uno degli allenatori più vincenti della storia della pallavolo italiana». «E’ un tecnico – aggiunge il presidente della Fipav Giuseppe Manfredi - che con il suo lavoro ha contribuito in maniera importante alla crescita del nostro movimento».

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