Caso Green Project, l’ora delle denunce per truffa: sono 127 da Atecon
La società proponeva contratti fasulli per l’energia: ora i clienti si rivolgono alla Finanza. Gli esposti dei clienti con Atecon. E si preparano 130 cause civili. Nel mirino l’azienda con finanziarie e commercialisti
In attesa di capire quali saranno le azioni della Procura di Venezia, che nel settembre scorso ha chiuso le indagini contro la Green Project Agency di Mestre contestando illeciti profitti per 35 milioni di euro, ora arriva l’onda delle denunce di parte dei tantissimi clienti beffati.
Da martedì 17 dicembre è iniziata la spedizione alla Finanza di ben 127 esposti sottoscritti da altrettanti cittadini tra Veneto, Friuli e altre regioni d’Italia assistiti dalla Atecon, l’associazione consumatori che per prima si è mossa denunciando quella che la stessa Procura ha poi definito essere «la truffa» dell’energia.
L’azienda nel mirino
In cima alla lista delle citazioni «contro ignoti» per truffa c’è ovviamente Green Project Agency, l’azienda di Tommaso Giuliano (oggi indagato per truffa ai danni dello Stato) che per anni ha venuto in tutta Italia, con la sua rete di agenti, contratti di fornitura energetica gratuiti e collegati all’installazione di impianti e climatizzatori.
Spese che la società faceva illecitamente detrarre come bonus energetico (l’energia e il gas non si possono detrarre), incassando i crediti fiscali e portando molti clienti a vincolarsi per anni a contratti di finanziamento proposti loro dalla Green Project per pagare le forniture spesso mai arrivate.
Una vicenda complicatissima, che ricalcava a pieno altre truffe dell’energia avvenute negli anni scorsi, di cui una con cuore a Treviso, quella della E+E, o Ecologicamente Energia.
La Finanza ha indagato per mesi su sollecitazione di una serie di esposti presentati da clienti dell’azienda di Tommaso Giuliano, ed ha portato alla luce un verminaio che – stando all’inchiesta – ha coinvolto non solo l’azienda mestrina ma anche suoi fornitori e aziende collegate, tutto per far girare fiumi di denaro: dalle forniture beffa alle fatture false trasformate in contanti o oro tramite aziende cinesi e poi trasferiti all’estero, fino a prestanome reclutati a pagamento da professionisti per sganciarsi da altre società diventate rischiose.
Le finanziarie
Ma nelle 127 denunce, subito dopo le persone «riferite e incardinate» nella Green Project Agency si sono anche Cofidis e Deutsche Bank, istituti di credito a cui la società di Tommaso Giuliano si è appoggiata per l’elargizione dei prestiti finanziari attraverso i quali i clienti pagavano i contratti di fornitura dell’azienda; prestiti che la maggior parte di loro si trova ancor oggi a pagare, mese dopo mese, nonostante abbia ricevuto nulla o poco nulla di quanto promesso dalla Green Project Agency.
Beffa nella beffa, Deutsche Bank, nel mirino di Atecon e dei clienti, fa parte anche degli istituti di credito a cui l’azienda di Tommaso Giuliano ha anche creato non pochi problemi di bilancio.
L’istituto tedesco infatti è uno di quelli che hanno monetizzato a Giuliano parte dei crediti fiscali che aveva ottenuto dai contratti con i clienti beffati, crediti che la procura ha definito «inesistenti in tutto o in parte», e che le banche hanno versato a Giuliano in contanti convinte di incassare dallo Stato soldi che invece potrebbero non incassare mai. Ma non è finita.
I due studi di commercialisti
Negli esposti si chiamano in causa gli studi Bramant e Impresa, ovvero i due studi di commercialisti trevigiani attraverso i quali, come soggetti delegati, venivano eseguite le cessioni dei crediti d’imposta dai clienti a Green Project Agency.
Crediti che risultano prelevati dai cassetti anche di chi non era cliente della società, e che hanno indotto anche i Finanzieri ha sollevare dubbi e ipotesi sulle modalità tecniche delle procedure.
A giorni toccherà invece ai 130 esposti civili in partenza da Atecon, con le richieste di risarcimento per altrettanti clienti beffati. Un doppio pressing che punta anche a riportare di primissima attualità il caso.
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