Per dirigenti scolastici stress, buornout e problemi di salute

Due su 3 valutano di lasciare lavoro, indagine Lumsa-Anquap

(ANSA) - ROMA, 21 APR - I direttori dei servizi generali e amministrativi (Dsga) delle scuole italiane - ovvero i dirigenti che si occupano della gestione amministrativa e contabile degli istituti scolastici - lavorano a ritmi insostenibili, con gravi ripercussioni sulla salute mentale, sull'equilibrio personale e sulla qualità del lavoro. È quanto emerge da un report realizzato dal Dipartimento Scienze Umane, Comunicazione, formazione e psicologia dell'Università Lumsa su incarico dell'Anquap (Associazione nazionale quadri delle amministrazioni pubbliche) L'indagine su oltre 2.000 Dsga restituisce la fotografia di una categoria professionale ormai allo stremo: l'85% lavora quotidianamente a ritmi molto elevati. Il 99% gestisce compiti che richiedono attenzione costante e un 'problem solving' continuo, spesso in solitudine. L'83% è in tensione permanente per le responsabilità e le decisioni complesse che ricadono sul loro ruolo. Il carico emotivo è particolarmente alto: oltre l'80% del campione percepisce il lavoro come stancante sul piano emotivo, mentre il 68% dichiara disagio emotivo legato a frustrazione, rabbia e ansia. Il 52% mostra chiari sintomi di burnout, con perdita di motivazione e coinvolgimento. L'engagement professionale è in forte crisi: oltre la metà dei Dsga ha smesso di provare entusiasmo per il proprio lavoro e non si sente più parte attiva del sistema scolastico. Le conseguenze si riflettono anche sulla vita privata e sulla salute fisica. Per il 54% dei Dsga il lavoro esaurisce le energie personali, mentre il 51% afferma che il tempo dedicato al lavoro ha un effetto negativo sulla propria vita privata. Il 57% soffre di disturbi del sonno e tra chi manifesta stress acuto le donne rappresentano il 68%, il doppio degli uomini. Questi sintomi, se trascurati, aumentano il rischio di problemi cardiovascolari, abbassano le difese immunitarie e possono condurre a depressione, come evidenziato in diversi studi sulle conseguenze dello stress lavorativo cronico. A peggiorare il quadro complessivo i dati sulla motivazione e il coinvolgimento verso il proprio lavoro. Solo il 4% consiglierebbe questo lavoro ad altri. Il 66% sta valutando di cambiare mestiere. Il 97% ritiene la retribuzione inadeguata. (ANSA).

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