Nuovo ruolo per Ellen Pompeo, 20 anni dopo dottoressa Grey

Attrice debutta negli Usa in una serie tratta da una storia vera

(di Lucia Magi) (ANSA) - LOS ANGELES, 17 MAR - Ellen Pompeo ha un nuovo ruolo. Dopo aver interpretato per 20 anni la dottoressa Meredith di 'Grey's Anatomy', l'attrice debutta in 'Good American Family' nei panni della madre più controversa della cronaca recente. "Avevo proprio bisogno di qualcosa di completamente diverso. Questa era l'occasione giusta per voltare pagina. È stato meraviglioso!", ha detto la star 55enne in occasione del lancio dello show che esordisce il 19 marzo su Hulu negli Stati Uniti, mentre per l'uscita su Disney+ Italia non c'è ancora una data. Pompeo interpreta Kristine Barnett, una donna che ha fatto della sua vita una missione di riscatto del figlio autistico e che insieme al marito Michael (Mark Duplass) ha il grande desiderio di adottare una bambina per allargare la famiglia, dopo aver avuto tre maschi. Superate varie difficoltà burocratiche, nel 2010, la coppia accoglie Natalia Grace (Imogen Faith Reid), un'orfana ucraina di 7 anni affetta da nanismo. Tre anni dopo, i Barnett la abbandonano in un appartamento di Lafayette, in Indiana, e si trasferiscono in Canada, convinti che Natalia sia in realtà un'adulta che li sta truffando e che minaccia la loro incolumità. La storia ha spaccato l'opinione pubblica, diventando materiale da tabloid e trasmissioni televisive, soprattutto per la vicenda legale che ne scaturì, con al centro la difficoltà dei medici a stabilire l'età della bambina. "Ho partecipato a una serie per 21 stagioni consecutive - ha detto in conferenza stampa Pompeo, che dal 2023 non è più nel cast della serie prodotta da Shonda Rhimes, ma fa ancora apparizioni come special guest e continua ad esserne la voce narrante - Sono cresciuta in quel camice. Penso di esser diventata una persona resiliente, tosta. Kristine mi ha fatto riflettere su quanto danno si possa provocare a un figlio con le proprie azioni o le proprie negligenze. Molto del ruolo di genitore riguarda l'ego. Cerchiamo nei figli il nostro riflesso. Come reagisci quando non ottieni la reazione o la risposta che desideri?", si chiede l'attrice che ha tre figli con il marito Chris Ivery. La miniserie di otto episodi creata dalle showrunner Katie Robbins e Sarah Sutherland è costruita come un thriller, ambiguo e sfuggente, che adotta via via i punti di vista dei diversi protagonisti. Una scelta che ha convinto Pompeo tanto da diventare anche produttrice esecutiva: "Mi intriga e sconcerta l'idea che io e te possiamo guardare la stessa cosa e ricavarne una lettura opposta. Lo vediamo succedere molto spesso nel mondo di oggi. Davanti a uno stesso fatto, abbiamo versioni diverse. Dipende dai pregiudizi, dal bagaglio di vissuto che ognuno si porta addosso. Raccontare questa condizione umana è avvincente per un attore. Quante versioni possono esserci della stessa storia? Dove sta la verità?". L'aspetto che rende più orgogliosa l'ex dottoressa Grey è però un altro. Lo spiega mentre tiene la mano della giovane co-protagonista, seduta al suo fianco davanti ai giornalisti: "Questo mondo è fatto di così tanti tipi diversi di esseri umani. Come artisti e creatori di contenuti, se riusciamo a riflettere il più possibile questa ricchezza, allora stiamo facendo un buon lavoro. È cruciale raccontare storie inclusive e assicurarsi che le persone si sentano viste e siano viste. Se riusciamo a far provare calore o empatia gli uni verso gli altri, il nostro lavoro diventa davvero importante". (ANSA).

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