Il ragazzo dai pantaloni rosa a Los Angeles cercando uscita Usa
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(di Lucia Magi) (ANSA) - LOS ANGELES, 22 FEB - Dall'Italia a Hollywood il passo è (talvolta) breve. È approdato a Los Angeles il film campione d'incassi e fenomeno tra i giovani italiani: Il ragazzo dai pantaloni rosa che ha avuto la sua anteprima negli Stati Uniti durante la serata conclusiva di Filming Italy, il festival diretto da Tiziana Rocca giunto alla decima edizione. Ad accompagnare Oltreoceano l'adattamento cinematografico della storia di Andrea Spezzacatena, il 15enne che si tolse la vita dopo aver subito atti di bullismo e cyberbullismo omofobo, c'era parte della squadra che ha lavorato al film di Margherita Ferri: lo sceneggiatore Roberto Proia, l'attore protagonista Samuele Carrino (che recita a fianco di Claudia Pandolfi), la cantante Arisa, che ha composto un brano della colonna sonora, Teresa Manes, madre di Andrea e autrice del libro che ha ispirato la sceneggiatura, e il produttore e distributore Tarak Ben Ammar, presidente di Eagle Pictures. "Il film inizia ora il suo viaggio internazionale. Comincia ad arrivare nelle sale di altri paesi e stiamo cercando una distribuzione americana", spiega all'ANSA Proia, che aggiunge: "Il fenomeno del bullismo è mondiale; ovunque ci sono ragazzini che ne soffrono. Abbiamo scoperchiato un vaso di Pandora e li abbiamo fatti sentire meno soli. In Italia, dopo il film, sono aumentate le denunce". "La storia di mio figlio purtroppo è una storia senza nome e senza tempo - confida all'ANSA Manes - Con il film possiamo raggiungere milioni di persone e diventare un messaggio di pace". Al termine della proiezione, Arisa ha eseguito 'Canta ancora', brano che aveva scritto per sua madre, ma rimasto nel cassetto finché non le hanno chiesto di contribuire al lungometraggio. "Roberto mi ha chiamato lo stesso pomeriggio in cui avevo saputo di esser stata rifiutata, ancora, da Sanremo. Non ho esitato a rispondere di sì. So per esperienza quanto fa male il giudizio altrui. Partecipando a quest'opera mi sono sentita utile come non mai", ha raccontato a una platea ancora commossa. "Il ragazzo dai pantaloni rosa è la prova che il cinema non è solo evasione dalla realtà, ma contribuisce a darle forma", ha detto Emanuele Amendola, direttore dell'Istituto italiano di Cultura nella città dello spettacolo. Dal palco del teatro Harmony Gold, sul Sunset Boulevard, è arrivato anche l'appello dei due produttori della serie Netflix Ripley, che ha vinto 4 Emmy nel 2024 ed è stata interamente girata in Italia. Durante un panel organizzato dall'Istituto per il commercio estero l'americano Clayton Townsend (Natural born killers, Bridemaids, Equalizer 3) e il romano Enzo Sisti (La Passione di Cristo, Gangs of New York, No time to die) hanno ribadito insieme l'importanza degli incentivi accordati alle produzioni straniere che scelgono di filmare in Italia: "Questo è il 'movie business', un 'business', appunto: nessuno sceglie dove girare solo per le bellezze del paesaggio e la sapienza delle maestranze, purtroppo", ha dichiarato Sisti, con l'approvazione di Townsend: "Garantire anche vantaggi economici è essenziale per convincere gli Studios ad andare a Roma o Capri piuttosto che in Bulgaria o in Spagna". (ANSA).
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