Cristiano De Andrè, 'viaggio nella poesia di mio padre'

Data zero del tour a Isernia, 'voglio andare in gara a Sanremo'

(di Enzo Luongo) (ANSA) - CAMPOBASSO, 10 MAR - "Non vedevo l'ora di ripartire e ringrazio il pubblico per questo affetto che mi sta dimostrando, torno sul palco per un viaggio nella musica e nella poesia di mio padre a 26 anni di distanza dalla sua scomparsa". Cristiano De André parla a Isernia, la città che ha ospitato la data zero del suo nuovo tour 'De André canta De André'. Ha scelto ancora una volta il Molise per debuttare: questa estate lo aveva fatto a Termoli, stavolta a Isernia. Sarà in giro per l'Italia durante la primavera e poi in estate. "Per me - spiega - è un piacere e credo anche un dovere di figlio continuare a cantare le canzoni di mio padre anche per dare a chi non ha potuto assistere ad un suo concerto l'opportunità di ascoltare comunque le sue canzoni dal vivo, fatte da un parente stretto. Sono opere che raccontano un bel pezzo di storia del nostro Paese, dalla metà degli anni Sessanta al nuovo secolo". Ai suoi concerti ci sono anche tanti giovani e questo è il segno, evidenzia, che il Faber è ormai senza tempo. "Mio padre - aggiunge - ha dato risposte a molte domande esistenziali di ogni generazione. Ha fatto un'arte talmente alta che è un uomo che andrà bene per ogni generazione perché in qualche modo è diventato atemporale". Ma come si fa a scegliere, tra tanti capolavori, le canzoni da mettere in scaletta? "Non è facile - risponde all'ANSA - perché non vorresti tenere niente fuori, poi però alla fine una decisione bisogna prenderla. Secondo noi questo è il meglio dei quattro lavori che ho dedicato a lui con i quattro album 'De André canta De André' che ho registrato dal vivo; abbiamo preso 22 pezzi dai 40 iniziali. Una parte sono divertenti da suonare, gli arrangiamenti sono quelli riusciti meglio, e poi c'è un discorso anche testuale che lega le cose e quindi anche racconti e cose da dire sull'amore, sulla guerra, sulla società". In merito agli impegni futuri arrivano due annunci. "Farò un disco di inediti - sottolinea - e spero di riuscire a trovare un pezzo valido per andare a Sanremo, se ci riesco mi piacerebbe andare in gara": il suo ultimo lavoro di canzoni inedite risale al 2013, mentre l'ultima partecipazione in gara a Sanremo è del 2014. "Sanremo è divertente, mi è sempre piaciuto andarci", prosegue. E sul festival fa un paragone con suo padre che invece era restio a partecipare ad eventi del genere: "Lui, in generale, il palco lo ha sempre sofferto, gli dava fastidio, si sentiva osservato, non sapeva che facce fare oppure aveva paura di fare una faccia sbagliata, era molto teso. L'ha vissuta sempre cosi, in maniera difficile però alla fine si divertiva anche". Sulla sua recente partecipazione al festival come ospite nella serata dei duetti invece conferma le sensazioni positive. "È un paese dei balocchi - conclude - sei sempre al centro dell'attenzione, passi da una intervista all'altra, sei su quel palco che è sempre un gran palco". (ANSA).

Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso