Bullismo e razzismo in parrocchia a Roma, denunciato un 14enne

Aggredito un prete africano, da allora oratorio a numero chiuso

(ANSA) - ROMA, 07 MAR - Ha un volto e un nome il protagonista dell'aggressione razzista al viceparroco di origine africana avvenuta nei giorni scorsi in un una chiesa di Dragona, estrema periferia nel quadrante sud di Roma. Si tratta di un ragazzino di appena 14 anni, identificato e denunciato dai carabinieri della compagnia di Ostia alla Procura dei minorenni. E' accusato di percosse aggravate dall'odio razziale. A quanto ricostruito dall'investigatori, sarebbe lui ad aver avuto un ruolo attivo nell'aggressione incitato da altri giovanissimi in corso di identificazione. In particolare, il gruppetto che abitualmente bazzica attorno alla parrocchia di Santa Maria Regina dei Martiri avrebbe tentato di entrare in canonica con la scusa di recuperare un pallone. Quando il sacerdote li ha invitati a uscire, spiegando che il pallone lì non c'era, il 14enne lo avrebbe aggredito colpendolo anche con uno schiaffo accompagnato da insulti razzisti. In seguito all'episodio il parroco ha deciso che da quel giorno l'oratorio sarà 'a numero chiuso': ogni minorenne che vorrà entrare dovrà fornire nome, cognome e recapito telefonico di uno dei genitori. Una decisione forte per dire basta ai giovani violenti e maleducati che 'occupano' gli spazi della chiesa. "Devo tutelare i bravi ragazzi" ha spiegato il parroco dopo l'episodio. Una misura annunciata anche sulla pagina Facebook della parrocchia. Nel post si avvisa, inoltre, che "non saranno più tollerati atti di bullismo, razzismo, violenza, vandalismo, bestemmie e linguaggio scurrile. Il parroco - viene aggiunto - si riserva di segnalare ai carabinieri di Acilia qualsiasi atto sopra elencato che violi la legge". E non è la prima misura di sicurezza e di decoro che il parroco di Santa Maria Regina dei Martiri di Dragona, don Daniele, ha messo in atto nella sua chiesa. Un paio d'anni fa aveva già installato un cancello davanti al sagrato, dove spesso bivaccavano i giovani la notte lasciando rifiuti e bottiglie vuote, mentre contro gli atti di bullismo ha fatto installare le telecamere di sicurezza. Settimane fa un giovane aveva lanciato addosso a una volontaria una sigaretta elettronica, colpendola a pochi centimetri da un occhio. Poi domenica scorsa l'ultimo gravissimo episodio di cui è stato vittima il viceparroco don Exùpery, originario della Tanzania, insultato con epiteti razzisti e perfino schiaffeggiato. (ANSA).

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