Ri-guardo, un nuovo sguardo sugli anziani nelle Rsa trevigiane
Due fotografi in azione alla casa Albergo dell’Israa. Ritratti e reportage su ospiti e operatori. « Per ripensare cura e tempo»
TREVISO. La realtà degli anziani e delle Rsa raccontata con la fotografia. All’Israa di Treviso, scatta “Ri guardo”, un progetto che vuol documentare in immagini la condizione, la sensibilità, l’esperienza dei residenti dell’Ipab del capoluogo.
Carenza di personale, fatiche legate al Covid, una torrida estate; ma il direttore dell’Israa e i suoi collaboratori vogliono andare oltre il piano delle difficoltà dell’ente. «Fuori dai riflettori, dalle quotidiane notizie negative ad effetto, ci sono molte persone, anche nelle difficoltà, che continuano a fare al meglio il proprio lavoro; mettendoci passione, creatività, competenza, e non mancano progetti innovativi», dice Pavan.
La Casa albergo è coordinata da Laura Lionetti. «Non è facile la fragilità, non è facile essere ospiti di una Rsa, spesso con problemi di salute, con poca mobilità o addirittura costretti in carrozzella. La parola e i concetti che, a volte, non escono con facilità e, tuttavia, mantenere il diritto di esprimersi, di far sentire la propria esistenza all’interno di una comunità più ampia. Impossibile? Abbiamo cercato il modo di farlo, attraverso un canale comunicativo diverso: la fotografia»
Un percorso che ha ripercorso le fasi acute della pandemia, l’iniziale resistenza, il successivo bisogno di tornare alla normalità, infine l’urgenza di re-immaginare e re-inventare.
E il progetto Ri-guardo nasce dall’idea di rigenerare il lavoro di cura a partire dalla creazione di spazi di riflessione e di consapevolezza, con un diverso linguaggio: le immagini. Obiettivo aumentare la consapevolezza dei nuovi bisogni, desideri e sguardi delle persone anziane emersi dopo la pandemia. Ma anche l’aumentata consapevolezza del personale di cura rispetto al proprio sguardo e impatto nell’immaginare, per disegnare futuri possibili e desiderabili nel servizio agli anziani.
E così, dalle idee alla pratica, i fotografi Antonella Vecchi e Salvatore Abate hanno ritratto residenti e operatori. La prima produrrà un reportage, il secondo un portfolio. «Tutto sarà in futuro portato a disposizione della comunità più ampia di Treviso», spiega Mauro Michielon, presidente dell’Israa.
«Perché ogni anziano che risiede da noi ha diritto di continuare a vivere la propria vita con pienezza e, se possibile, con serenità, supportato anche dall’affetto dei nostri operatori; forse è tempo di iniziare a vedere queste case di riposo come luoghi dove continuare a godere e progettare il proprio tempo» Un cambiamento do sguardo, lo stimolo di una fotografia. E nasce Ri-guardo.
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