La grande favola di Silvia Funes è a Unomattina

TREVISO. La danza le entrò nel cuore all'età di quattro anni e non se non se ne andò mai più. «Ho iniziato a studiare con tanta passione nell'unica scuola che c'era a Treviso.
A 11 anni la maestra mi fece andare nel corso delle più grandi, ricordo che facevo l'arabesque stando perfettamente in equilibrio al centro della sala. A 12 anni una grande occasione, ma...».
Ed è così che la storia di Silvia Funes, ballerina e direttrice della scuola di danza Fifth di Treviso, diventa protagonista della rubrica televisiva “La vita è bella”, in onda a “Unomattina in famiglia” su Rai1. Lo spazio, condotto dal giornalista Giovanni Terzi, racconta ogni settimana la resilienza di uomini e donne che hanno saputo trasformare gli ostacoli in nuovi orizzonti.
Nella biografia di Funes questi elementi si ritrovano tutti. Eravamo rimasti ai suoi 12 anni, quando si imbatte nell'opportunità di una svolta nella carriera artistica.
«Feci uno stage con il maestro Jacques Dombrowski dell’Operà di Parigi il quale, vedendomi, rimase sorpreso per il mio talento e chiese alla mia insegnante di danza di poter parlare con i genitori perché ero una bambina dalle grandi potenzialità e voleva portarmi a studiare a Parigi. Questa maestra decise per me, rispondendo al grande maestro che i miei genitori non mi avrebbero mai lasciata andare. Erano altri anni, ma questo episodio mi segnò molto» racconta Funes.
Rimase a studiare nella piccola realtà di provincia, facendo tutti gli stage possibili, dopo la maturità classica decise di fare l'audizione per entrare all'Accademia Nazionale di Danza di Roma.
«Mi presero e lì ci fu l'illuminazione: conobbi Simonetta Secci, una docente straordinaria che mi fece tirare fuori il meglio. Ma mi disse anche: “Se ti avessi conosciuta dieci anni prima a quest'ora saresti al New York City Ballet» ricorda.
Impossibile tornare indietro, l'unica strada era guardare avanti. Funes lavora come ballerina e coreografa, partecipa a stagioni teatrali e spettacoli televisivi, tra i quali “Avanspettacolo” su Rai 3 con partner Andrè de la Roche. Dal 1992 dirige la scuola Spazio Danza che diventerà l’attuale Fifth. Funes è riuscita a trasformare il negativo in positivo.
«Vivo l'insegnamento della danza come il fare qualcosa per gli altri, a differenza di quello che la mia insegnante, tanto tempo fa, non ha fatto per me» spiega. Ai suoi allievi cerca di dare il meglio.
«Metto a loro disposizione tutte le mie conoscenze. La danza è un'arte. Il talento, se c'è, deve poter spiccare il volo». La disciplina, il rigore, quei movimenti ripetuti all'infinito per raggiungere la perfezione. Funes si rivede negli occhi dei suoi allievi. «Tifo per loro, cerco di essere generosa come insegnante e di consigliarli come una mamma».
Quando guarda le foto di se stessa da bambina pensa: «Se avessi avuto io una ballerina così. E se avessi avuto un'insegnante, come spero di essere per i miei allievi, tutto sarebbe stato differente». In sala prove inizia la lezione, tutti in punta di piedi sulle note di un pianoforte.
«La gioia è nella gratificazione che mi danno i miei studenti. Mi emoziono tanto per loro, mi prendo a cuore le loro vite e cerco di incoraggiare le famiglie a sostenere i loro sogni. Questo mi ripaga di tutto». La danza è cultura, resta dentro, non ti abbandona mai.
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