Picchiava gli anziani in casa di riposo: «Vi assicuro che vedrete la parte peggiore di me»
Operatore socio sanitario della Rsa Cesana Malanotti di Vittorio Veneto accusato di maltrattamenti e lesioni personali su anziani ricoverati. L’indagato sentito in tribunale: «Clima teso e io stressato dal lavoro»

Ha parlato di un clima teso e stressante dove si lavora spesso con organici ridotti. S’è difeso così, venerdì mattina, 20 dicembre, l’operatore socio sanitario della Rsa Cesana Malanotti, accusato di aver maltrattato negli ultimi mesi una dozzina di anziani ricoverati nell’istituto vittoriese.
L’uomo, 48 anni di Vittorio Veneto, s’è presentato in tribunale a Treviso, accompagnato dai suoi due legali del foro di Belluno, per l’interrogatorio preventivo, fissato davanti al giudice delle indagini preliminari Marco Biagetti, dopo che la procura della Repubblica di Treviso ha chiesto la misura interdittiva della sospensione dall’esercizio della sua professione.
In tribunale
Si è difeso, rispondendo a tutte le domande postegli dal gip e respingendo le accuse principali per le quali è finito sotto inchiesta: maltrattamenti e lesioni personali. Un interrogatorio durato quasi un’ora. «È sicuramente un caso complesso» - si sono limitati a dire i legali dell’Oss indagato.
L’indagine, condotta dai carabinieri e coordinata dalla procura, è iniziata a metà ottobre, dopo che negli uffici dell’Arma era arrivata la comunicazione di notizia di reato sui presunti maltrattamenti messi in atto dall’Oss di 48 anni nel corsie del Cesana Malanotti.
Era per lo meno da inizio anno che una dozzina di anziani, ricoverati nel reparto dove l’Oss prestava servizio, venivano presi di mira, secondo l’accusa, con percosse, insulti volgari e minacce tanto da creare un clima di terrore: «Vi giuro che vedrete la parte più brutta di me», era una delle frasi intimidatorie che il 48enne vittoriese ripeteva spesso agli anziani e che sarebbero state poi registrate dai microfoni disseminati nell’istituto dai carabinieri, dopo aver iniziato l’inchiesta.
Come è stato scoperto
Per arrivare a indagare sul conto dell’Oss ci sono volute le segnalazioni dei familiari degli anziani, alcuni dei quali s’erano accorti che qualcosa non andava dalle ecchimosi trovate nel corpo dei loro congiunti ricoverati nell’istituto.
S’è così scoperto che l’operatore sanitario non si sarebbe fatto problemi nel lanciare oggetti contro gli anziani. Gli atteggiamenti del 48enne erano decisamente sopra le righe. L’operatore sociosanitario non si sarebbe formalizzato tanto nel seguire il protocollo per alleviare i dolori di pazienti non autosufficienti.
Per alcuni ospiti in carrozzina, non usava nemmeno il sollevatore per rimetterli a letto. Li afferrava bruscamente scaraventandoli sul materasso e provocando loro dolori lancinanti alla schiena fino a farli urlare.
Il terrore degli anziani
Gli anziani che si svegliavano di notte, alzandosi dal letto, venivano costretti a tornare a distendersi con spinte e strattoni. I protocolli medici, per lui, erano superflui.
Alle violenze fisiche, attestate appunto da alcuni segni sul corpo trovati sui pazienti, si sarebbero alternate anche quelle psicologiche.
L’Oss, secondo quanto accertato dagli investigatori, avrebbe anche aizzato altri ospiti contro l’anziano preso di mira. Gli insulti, volgari e sprezzanti, non si sarebbero contati, soprattutto nei confronti delle ospiti donne.
Il giudice Biagetti ora dovrà esprimersi sulla sospensione dal lavoro chiesta come misura interdittiva nei confronti dell’operatore socio sanitario vittoriese dal sostituto procuratore titolare dell’indagine.
Di sicuro, l’indagine passerà attraverso l’audizione di numerosi testimoni, tra gli anziani che siano in grado di raccontare quello che succedeva in corsia e gli stessi colleghi dell’operatore sanitario indagato per maltrattamenti e lesioni personali nei confronti degli anziani ospiti della struttura vittoriese.
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