Vittorio Veneto: fiocco azzurro a Fais, è nato il terzo bebè negli ultimi 15 anni

Dopo due fiocchi rosa, ne arriva uno azzurro a Fais, borgata di soli 30 abitanti, sulle pendici del Col Visentin. La signora Donatella ha dato alla luce un bimbo

VITTORIO VENETO. Dopo due fiocchi rosa, ne arriva uno azzurro a Fais, borgata di soli 30 abitanti, sulle pendici del Col Visentin. La signora Donatella ha dato alla luce, all’ospedale di Belluno, Riccardo, di 3,5 chili

. Che gode di ottima salute e sembra già felicissimo – come ammette il padre Leonardo Gava – di poter trascorrere i suoi giorni su quello splendido balcone che è appunto Fais.

Papà Leonardo, 47 anni, e mamma Donatella, 42, sono superfelici anche perché hanno dato un fratello ad Alice, nata nel 2014 e la prima a vedere la luce in paese dopo circa 10 anni di culle vuote. Il primo a felicitarsi con la famiglia Gava è stato Giuseppe Dalla Costa, insieme alla moglie Marianna e alla figlia Aida.

Dopo Alice, infatti, nel 2015 è nata Aida. Ma i Dalla Costa sono scesi successivamente in città. Lassù, a Fais, sono rimasti i Gava. «Spero che presto arrivi un’altra coppia giovane – confida Leonardo - questo meraviglioso borgo ha tutto il diritto di rinascere perché quassù un tempo c’erano 800 residenti». L’unico esercizio aperto è quello del bar-ristorante riattivato neppure due mesi fa. Perfino le vecchie scuole, che il Comune ha tentato invano di alienare, sono crollate, in una parte del tetto.

«Anzi, sarebbe meglio spazzarle via» insiste Gava. Silvano De Nardi, il presidente del consiglio di quartiere, sta maturando l’idea di organizzare una festa per il lieto evento, però – afferma – bisognerebbe che la Savno o il Comune provvedessero ad un supplemento di pulizia delle strade. A Fais e nei diversi borghi che costituiscono questo microcosmo, a volte ci si sente abbandonati, oltre che isolati. «È dalle ultime elezioni amministrative – conferma Gava – che non vediamo più i nostri rappresentanti».

Per fare la spesa nei primi negozi del fondovalle, Leonardo si fa 9 km di strada, per andare a lavorare, altri 2 km. «Qualche volta ho avvertito la tentazione di scendere, ma quassù – confida – è un autentico paradiso». 


 

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