Vittorio Veneto, battute 30 famiglie: l’antennone si farà
Respinte le richieste dei residenti, che però sperano ancora di riuscire ad opporsi. La giunta promette: «Non lasceremo nulla di intentato». Intanto sono iniziati i lavori

Gli operai hanno scavato la buca di 4 metri per la piattaforma in cemento sulla quale installare l’antenna alta 30 metri di telefonia modello 5 G. Un’infrastruttura della Inwit e Vodafone, prevista nel piano Tlc del Pnrr.
Entro il 10 marzo la struttura dovrebbe essere già in piedi e le 30 famiglie di via del Cimitero, a San Giacomo, non sanno più a chi votarsi. Nei giorni scorsi hanno invaso il municipio di mail, adesso passeranno alla raccolta di firme.
«Sappiamo che l’amministrazione comunale ha offerto al gestore un’area pubblica, lontano dalle abitazioni, a 150 metri da qui – informa Nadia Mattiuzzi, una delle residenti – ma ci risulta che la proposta non è stata accettata». Il vicesindaco Marco Dus, che si è adoperato per evitare il grave impatto sociale, come lo definisce, assicura che «stiamo vagliando tute le strade possibili».
E fa sapere che «anche l’altro ieri il sindaco Mirella Balliana si è messa in contatto con la società responsabile per capire se vi siano margini di manovra». «Il cantiere si può ancora fermare – afferma Mattiuzzi -. Noi residenti siamo anche disposti a farci carico delle spese fino ad oggi sostenute dal gestore, purché scelga di insediarsi nel sito messo a disposizione dal Comune, poco distante da qui. Siamo appena al primo scavo. Ci è stato spiegato che costoro avrebbero in mano un contratto da 13 anni, con un privato. Però dall’altra parte pagherebbero pure di meno».
La signora Nadia rileva che a poche decine di metri dal futuro impianto si trovano giovani coppie con bambini molto piccoli (una dozzina), che giocano all’aperto e che in fondo alla strada c’è il parco oratorio parrocchiale dove dalla primavera all’estate si riuniscono un centinaio di ragazzi con le loro famiglie.
La preoccupazione del vicesindaco Dus riguarda anche le ricadute di questo investimento. Si teme un’espansione di questo modello di antenne sul territorio, per cui in questi giorni si sta cercando di correre ai ripari organizzando un piano comunale che regoli questi insediamenti.
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