Villa Fietta, la Regione boccia la Provincia: la scuola resta fino al 2026

La scuola alberghiera Villa Fietta non chiuderà fino al termine dell’anno scolastico 2025/2026, grazie a un accordo politico che coinvolge Regione, Provincia e partiti

Andrea Passerini
La protesta dello scorso 14 dicembre
La protesta dello scorso 14 dicembre

Contrordine, villa Fietta resta aperta. Almeno fino al termine dell’anno scolastico 2025/ 2026.

Il dietrofront è emerso ieri, dopo un summit a Venezia cui hanno partecipato l’assessore regionale Valeria Mantovan, il presidente della Provincia Stefano Marcon, il dirigente dell’ufficio scolastico provinciale Barbara Sardella, la sindaca di Pieve del Grappa, Annalisa Rampin, i vertici del Filippin, e i dirigenti di Regione e Provincia.

Da qui al 2026 la Regione si impegna a cercare una soluzione per la terza sede dell’alberghiero Maffioli, mentre potrebbero venire bloccate le iscrizioni future. Sconfitta la linea di Marcon, che aveva deciso la chiusura delle scuola per i numeri esigui prodotti dalla denatalità. RadioLega lo descrive furente, ieri, dopo il summit veneziano.

Hanno vinto il braccio di ferro gli “alleati” di FdI al lavoro dietro le quinte - eloquente l’annuncio a caldo dell’eurodeputata Elena Donazzan -, ma anche il fuoco amico di parte della Lega (l’ex deputato Bepi Paolin, schieratosi contro la Provincia).

E il Pd, che aveva chiesto a Marcon di soprassedere alla scelta della chiusura. Vincono soprattutto gli studenti, che avevano manifestato in modo compatto davanti alla scuola, chiedendo con forza di tenerla aperta.

Sul piano politico amministrativo, il dietrofront è una bomba. Ieri sera, cellulari roventi, dalla Marca alla Laguna, per i risvolti istituzionali (lo scontro evoca quello sulle cave, negli anni ’80 e ’90) ma anche per i rapporti nel centrodestra. Fra FdI e Lega in primis, poi nella stessa Lega. Si preannunciano sviluppi, non esattamente diplomatici. 

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