Velvet Media, interviene il giudice: la nuova Velvet (Group) deve cambiare nome
La Velvet Group, che dal 2022 avrebbe acquisito gran parte del portafoglio clienti della Velvet Media, finita nel 2023 in liquidazione giudiziale, dovrà rinunciare alla ragione sociale e ad altre informazioni commerciali

Avevano costituito una nuova società, dirottando tutti o, quanto meno, buona parte dei clienti della Velvet Media, oggi Media Production, ancor prima che fallisse.
Gli ex soci e dipendenti della società di comunicazione di Castelfranco fondata da Bassel Bakdounes finita in liquidazione giudiziale con un buco di quasi 11 milioni di euro, sono comparsi di fronte al giudice del Tribunale di Venezia, che lo scorso 31 luglio ha emesso una ordinanza che ha disposto l'inibitoria dei marchi che appartenevano alla Velvet Media, alla più giovane Velvet Group, che se li era accaparrata. Oltre all’uso dei marchi Velvet il giudice ha intimato anche il trasferimento del nome del dominio internet utilizzato dalla Velvet Group (registrato a nome di Bassel Bakdounes, che non risulta però nella compagine societaria della nuova impresa). E’ stato inoltre deciso che tutte le informazioni riservate relative ai progetti e alla clientela di Media Production non potranno essere utilizzate da Velvet Group, con conseguente sequestro mediante il processo di cancellazione sicura. La nuova società, inoltre, dovrà cambiare la propria ragione sociale.
Il Tribunale di Venezia ha, quindi, accolto le richieste degli avvocati Luca Giove e Marco Agostini e dall’avvocato Michele Malcangio dello studio MCD Legal.
La Velvet Group nasce nel 2022 dalle ceneri della Media Production e ne comincia a prendere buona parte della clientela ma, non disponendo di competenze tecniche, avrebbe commissionato a Media Production i progetti di lavoro provvedendo al relativo pagamento.
Velvet Group avrebbe quindi ri-fatturato il corrispettivo al cliente avendo pieno accesso alle banche dati e all’archivio di Media Production. Ma tali fatture sono del tutto estranee al contratto di collaborazione che avrebbe dovuto riguardare il semplice procacciamento dei nuovi clienti dietro pagamento di una provvigione pari al 50% del fatturato. Invece Velvet Group versa a Media un compenso per prestazioni che riguardano soggetti già nel portafoglio della vecchia società. Nell'accordo vi sarebbe menzione di un diritto di prelazione sulla clientela di Media Production in favore di Velvet Group ma non è dato conoscere se questa l’abbia esercitato, con quali modalità e con riferimento a quali clienti. Insomma dei giri poco chiari su cui il giudice intende fare chiarezza.
Secondo l’ordinanza all’acquisizione di clientela da parte della nuova società corrispondono esborsi in favore di Media Production che con il tempo crescono fino a 8 volte rispetto al 2021: nel 2020 "Vendere Online" - il vecchio nome di Velvet Group - avrebbe incassato circa 59mila euro, nel 2021 36mila euro, nel 2022 infine l'importo fatturato a Media Production sale a quasi 300 mila euro. Ed essendo in forte espansione - dopo le acquisizioni di clientela - Velvet Group non solo si trova nelle condizioni di avere bisogno di più personale ma inizia ad operare nella stessa sede di Media Production, avvalendosi di un software che le avrebbe permesso di interfacciarsi alternativamente al proprio account e a quello della vecchia società.
Il fallimento di Media Production lamenta quindi un danno sia per la perdita della clientela, che rappresenterebbe la parte più cospicua dell'avviamento della ditta, sia per quei pagamenti eseguiti da Velvet Group che si sospetta siano solo parziali.
Sul crac di Media Production starebbe indagando anche la Guardia di Finanza di Treviso. Quello che emerge dall’indagine è che la società avrebbe lasciato 8 milioni di debito con l'erario (per lo più passati tutti all'Agenzia delle Entrate e non saldati), i crediti vantati dalle banche e quelli nei confronti dei dipendenti. Il rimanente, più di 2 milioni di euro, sarebbero spariti dalle casse della società.
Le indagini delle Fiamme Gialle riguarderebbero una possibile bancarotta per distrazione, realizzata facendo fatturare i contratti alla nuova società mentre la gran parte dei costi di produzione - compresi gli stipendi - sono rimasti in carico della Velvet Media, che era ormai prossima al fallimento.
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