Un albergo da centoventi posti a Cima Grappa

Demolizione per l’ex Base Nato, il 20 vertice a Roma per il via libera al progetto di recupero dell’area del Sacrario militare
L'idea progettuale dell'albergo di Cima Grappa
L'idea progettuale dell'albergo di Cima Grappa

CRESPANO DEL GRAPPA. Dormire a Cima Grappa, con vista sull’Altopiano di Asiago, le Vette Feltrine e le Dolomiti bellunesi. Un rifugio da centodiciannove posti letto con vista mozzafiato su una delle montagne più care del Veneto. È la suggestione regalata dall’idea progettuale che il governo lascia in eredità al territorio del Grappa, perchè lo adotti e ne trovi le risorse. Anche se la copertura economica è apertamente suggerita: «l’albergo sul Grappa» costa 6 milioni di euro e potrebbe essere realizzato attraverso un progetto di finanza che consenta a chi mette i soldi di gestirlo per un congruo numero di anni.

Il rendering del futuro albergo al posto delle rampe dell'ex base Nato
Il rendering del futuro albergo al posto delle rampe dell'ex base Nato

La data da segnare in agenda è quella del 20 dicembre prossimo. A Roma è convocata la conferenza di servizi decisoria per l’approvazione del masterplan di Cima Grappa. Con i sei milioni e mezzo di euro già disponibili il governo assicura il restauro conservativo del sacrario militare, l’apertura del percorso espositivo nella caserma Milano, il ripristino completo della Galleria Vittorio Emanuele II, la riapertura del Portale Roma, la demolizione dell’ex Base Nato e la riattivazione del bacino di raccolta dell’acqua piovana ai fini dell’approvvigionamento idrico del Grappa. Lavori che dovrebbero essere realizzati entro il 2018, anno del Centenario. Senza copertura economica invece il progetto di ospitalità, cuore di un nuovo sviluppo turistico: dalla conferenza di servizi uscirà il suggestivo rendering e una stima di costi con la possibilità di realizzarlo attraverso un progetto di finanza.

Il vertice del 20 dicembre è convocato a Palazzo Chigi, sede del governo: non ci saranno né il premier Matteo Renzi, né il suo sottosegretario Luca Lotti che ha seguito l’iter della vicenda, ma i rappresentanti del nuovo governo che si insedierà nei prossimi giorni.

Passaggio fondamentale tuttavia sarà l’approvazione del masterplan prevede l’idea progettuale per l’ex Base Nato, abbandonata da più di trent’anni. Dai primi rendering, diffusi dal sito di informazione bassanese «Lapiazzaweb» si intuisce che il nuovo fabbricato potrebbe trovare posto a qualche centinaio di metri dall’ex base, nei pressi del bacino di raccolta idrico. Il suo profilo potrebbe essere rettilineo e quasi completamente interrato, avvolto da un involucro di vetrate sul panorama che renderebbero unico il soggiorno sul massiccio, con una vista a 360 gradi sulle più belle montagne del Veneto.

L’inserimento nel masterplan del nuovo volume si è reso necessario per non perdere i diritti edificatori sul Grappa, un’area particolarmente delicata dal punto di vista ambientale e del regime autorizzatorio, legato com’è alla presenza del sacrario militare di Giovanni Greppi e di Giannino Castiglioni costruito nel 1935. L’ex Base Nato, infatti, vale circa 6300 metri cubi fuori terra: la nuova ipotesi ne prevede l’interramento per il 90%. L’approvazione della conferenza di servizi consente praticamente di «congelare» la cubatura per il futuro, in maniera che una volta che l’iter fosse maturo per procedere non si debba ritornare alla procedura complessiva attraversata negli ultimi anni.

Il progetto di riqualificazione del sacrario militare, firmato dallo studio milanese Citterio, dopo l’approvazione della conferenza di servizi dovrebbe essere messo a gara europea: i lavori valgono 6,5 milioni di euro, interamente finanziati dallo Stato e, parzialmente, dalla Regione Veneto. Con questi soldi è previsto il restauro conservativo del sacrario, il museo alla Caserma Milano, il recupero della galleria e del Portale Roma, il bacino idrico di raccolta, la demolizione dell’ex Base Nato (e non dunque la costruzione dell’albergo).

La leggibilità del luogo con le sue memorie legate alla Grande Guerra sarà garantito dagli importanti lavori di recupero dell’area del sacrario, destinati ad essere appaltati nei primi mesi del prossimo anno. In particolare la caserma Milano e il fabbricato adiacente saranno completamente dedicati all’allestimento di un museo multimediale, moderno e innovativo, capace di «restituire» alle nuove generazioni i principali avvenimenti bellici legati al massiccio del Grappa, dentro a un contesto complessivo.©RIPRODUZIONE RISERVATA

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