Truffa delle criptovalute Nft, appello urgente dei clienti a Nordio e Meloni: «Più risorse al tribunale di Treviso per indagare in tempi rapidi»
L’avvocato Matteo Moschini scrive una lettera al ministro della Giustizia e al primo ministro: «Serve una dotazione straordinaria, ci saranno centinaia o migliaia di persone parte civile. Intensificare i rapporti con Dubai per acquisizione atti ed estradizioni»

«Più risorse al tribunale di Treviso per indagare in tempi rapidi sulla truffa delle criptovalute Nft. Serve una dotazione straordinaria, ci saranno centinaia o migliaia di persone che si costituiranno parte civile. Vanno anche intensificati i rapporti con Dubai per acquisizione atti ed estradizioni». È questo l’appello urgente contenuto nella lettera a Giorgia Meloni e Carlo Nordio che ha scritto l’avvocato trevigiano Matteo Moschini, che segue dall’inizio il caso New Financial Technology che ha portato a un’indagine con le ipotesi di reato di truffa, riciclaggio, esercizio abusivo dell’intermediazione finanziaria, associazione per delinquere. Potrebbero essere coinvolte quasi seimila persone, per un “buco” stimato fra i 260 e i 300 milioni di euro. Nei giorni scorsi la Procura ha chiesto altri sei mesi di tempo per le indagini: la mole di lavoro è impressionante.
«Gentile Sig. Presidente, Gentile Sig. Ministro, Gentili Onorevoli e Senatori – scrive l’avvocato Moschini, che mette in copia per conoscenza anche, tra gli altri, Luca Zaia – estendo la presente a seguito della conclusione della visita del Sig. Presidente, On.le Giorgia Meloni, negli Emirati Arabi, rallegrandomi per il buon esito di tale visita e per il rilancio delle relazioni tra i due Paesi.

A tal riguardo, mi preme evidenziare la necessità di procedere tempestivamente alla stipula di accordi in materia di cooperazione giudiziaria, in particolare in ambito penale, che vadano a disciplinare in modo puntuale ed operativo, innanzi tutto, le rogatorie, le estradizioni, i sequestri. A mio giudizio, infatti, i due Paesi devono poter disporre, nei tempi più brevi possibili, degli strumenti indispensabili per poter contrastare in modo congiunto ed efficace il crimine. Sempre più spesso, infatti, soggetti implicati in vicende di rilevanza penale si rifugiano negli Emirati Arabi, ormai diventati, loro malgrado, uno snodo essenziale nell’ambito delle attività criminali».

Moschini cita il caso Nft, e arriva al cuore della vicenda su Treviso: «A tal riguardo, si ricorda al Sig. Ministro, On.le Carlo Nordio, come l’imperativo categorico di un sistema giudiziario rapido ed efficiente non possa prescindere dall’aumento dell’organico dei magistrati e del personale amministrativo in servizio presso gli uffici giudiziari, la cui carenza cronica impedisce talvolta la stessa celebrazione dei processi. Il processo che si terrà in relazione ai fatti addebitati alla New Financial Technology sarà estremamente complesso e in esso, verosimilmente, si costituiranno parte civile centinaia, se non migliaia, di persone, molte delle quali per il tramite dello scrivente difensore; d’altra parte, purtroppo, come ben noto al Ministro Nordio, il tribunale di Treviso vive una situazione di profonda crisi se non di conclamata emergenza, essendo il suo organico gravemente sottodimensionato».

Da qui l’appello: l’organico va rinforzato proprio per poter dare risposte certe e tempi rapidi a questa vicenda. «Per tali motivi – scrive infine l’avvocato Moschini – si invita il Governo, il Ministero della Giustizia e la politica tutta a : intervenire in via legislativa al fine di migliorare la cooperazione giudiziaria con gli Emirati Arabi Uniti e disciplinare in modo preciso e puntuale la materia dell’assistenza giudiziaria penale e ciò in molteplici settori quali, anzitutto, la ricerca e l’identificazione delle persone, l’estradizione, la citazione dei soggetti coinvolti a vario titolo nei procedimenti penali, l’acquisizione e la trasmissione di atti, documenti, elementi di prova, informazioni relative a conti correnti presso istituti bancari e finanziari, l’assunzione di testimonianze o di dichiarazioni, l’espletamento e la trasmissione di perizie, l’esecuzione di attività d’indagine, l’effettuazione di perquisizioni, sequestri, confische dei proventi dei reati e delle cose pertinenti ai reati; intervenire in via legislativa, anche mediante l’adozione di provvedimenti straordinari, al fine di dotare gli uffici giudiziari e, in particolare, per quanto qui interessa, il tribunale di Treviso, di un organico consono, che consenta a tali uffici di poter amministrare la giustizia in modo stabile ed efficiente; assumere ogni determinazione utile ed opportuna affinché le vittime di quella che, stando alle ipotesi investigative, appare a tutti gli effetti una colossale truffa possano avere giustizia e ottenere il giusto risarcimento per i danni subiti».
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