Treviso, San Leonardo ancora inagibile: esami universitari trasferiti, corsi a rischio

All’ex Emiliani e all’ex Galilei gli appelli di Giurisprudenza. Ma resta l’incognita della ripresa delle lezioni. Edificio transennato per la rottura di un tubo

Mattia Toffoletto
La sede di Giurisprudenza a Treviso
La sede di Giurisprudenza a Treviso

San Leonardo chiuso e transennato da 18 giorni per la rottura di un tubo: da questa settimana gli studenti di Giurisprudenza (corso trevigiano dell’università di Padova) hanno iniziato a peregrinare per gli esami all’ex Emiliani e all’ex Galilei, sedi dei corsi di laurea delle professioni sanitarie del Bo.

Forte la preoccupazione fra ragazzi e professori in previsione della ripresa delle lezioni fissata per il 24 febbraio: la storica sede in Riviera Garibaldi (di proprietà di Fondazione Cassamarca, che con l’ateneo ha siglato un contratto di comodato gratuito: manutenzioni ordinarie e straordinarie sono a carico dell’università) riaprirà le porte o l’emergenza si allungherà e bisognerà pensare a un’alternativa? Dall’università fanno sapere che «danni e tempistiche di ripristino sono ancora in fase di valutazione»: segno di un problema più grave del previsto?

Fioccano intanto le proteste dei ragazzi per «il disagio di essere sballottati da una sede all’altra, con il rischio di spostamenti negli appelli». I più positivi mettono in evidenza: «Almeno non abbiamo dovuto traslocare a Padova per gli esami».

Ma lo sconforto c’è e si spera di avere risposte certe in tempi rapidi. L’ateneo patavino, in attesa di sviluppi, ha predisposto un calendario degli esami che prevede anche per le prossime settimane l’utilizzo degli spazi in via Venier e vicino alla chiesa votiva.

Possibile qualche slittamento di data, dovendo far conciliare le esigenze degli studenti di Medicina e dei corsi dell’ambito sanitario, pure loro impegnati in questo periodo con gli esami.

A Giurisprudenza, per il momento, si è mantenuto sostanzialmente il programma originario degli appelli: eccezione lo scritto di diritto civile, inizialmente in calendario lunedì 13 gennaio e svoltosi invece ieri mattina in un’aula dell’ex Emiliani. Certo, alla ripresa delle lezioni manca più di un mese (di più alla prossima sessione di laurea, in programma a marzo e aprile), ma il disorientamento, fra gli universitari, è palpabile.

Al San Leonardo si è verificata la rottura di un tubo dell’impianto di riscaldamento lo scorso 30 dicembre, incidente che ha causato l’allagamento di aule e corridoi, nonché la caduta di un controsoffitto in cartongesso. Il fatto che sia avvenuto nel periodo delle festività, quando l’università è chiusa, ha permesso all’acqua di diffondersi maggiormente e, inevitabilmente, provocare danni maggiori. I sopralluoghi, alla presenza dei vertici dell’università, sono stati effettuati dopo l’Epifania: negli stessi giorni è stata chiamata anche la ditta per valutare le modalità di intervento.

Agli studenti è stato comunicato, all’alba del nuovo anno, che ci sarebbe stato il rischio di traslocare altrove per gli esami. Cosa che si è puntualmente verificata da questa settimana.

E mentre i primi esami di Giurisprudenza hanno trovato posto in via Venier, resta ancora un interrogativo la data di riapertura del San Leonardo, che peraltro ospita anche alcune lezioni di Ca’ Foscari (oggi la sede principale dell’ateneo veneziano è all’ex distretto). Si tratta, per di più, del secondo problema in pochi mesi per l’edificio con vista sul Sile: già a fine ottobre la rottura di un tubo aveva determinato la sospensione delle lezioni in piena mattinata con annessa evacuazione degli studenti, dirottati temporaneamente online e nelle aule all’ex distretto.

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