Copertura fotovoltaica per lo stadio di rugby a Monigo. Una offerta green per pagare i lavori

C’è la svolta nel piano per l’ampliamento dell’impianto del Benetton Rugby. La società dell’energia A2A realizzerebbe il tetto con duemila metri quadri di pannelli. I costi per Edizione e Comune così si abbasserebbero da 4 a 3 milioni ma i fondi vanno trovati

Andrea Passerini
Lo stadio di Monigo
Lo stadio di Monigo

Qualcosa si muove per la tribuna Sud dello stadio di rugby di Monigo, quella che dovrebbe venir eretta sopra e attorno la biglietteria sul lato di via Cisole, di fronte alla rotonda sulla Feltrina con la porta ad H che è il biglietto da visita dell’impianto, tempio del rugby cittadino e italiano, nonché riferimento internazionale.

Di più: c’è un’offerta green che potrebbe sbloccare lo stallo sul progetto già definito da Benetton rugby e Comune per portare a capienza dello stadio fino ai 6.400-6.500 posti, ma che attende sempre di trovare le risorse.

Il privato in campo

A pagare la copertura della tribuna sarebbe un partner privato, la multiutility A2A, che chiede di poter installare sopra la tribuna un gigantesco pannello fotovoltaico – quasi duemila metri quadri di superficie – con cui generare energia, e ammortizzare i costi negli anni a venire, con benefici a cascata per il territorio.

La proposta è sul tavolo, e ne vanno studiati tutti i risvolti tecnici ed economici, anche collegati alla convezione fra Comune e stadio, che dà al Benetton la concessione dell’impianto. Con una “centrale green” al suo interno, dotazione non certo diffusa.

Innovazione ecologica

Certo A2A – colosso lombardo che solo pochi giorni fa ha aperto una sede all’ex Appiani – ne fa un investimento innovativo, in grado di utilizzare un’infrastruttura come uno stadio per generare energia, e certo un’azione di marketing territoriale, all’interno della concorrenza con gli altri player del settore energetico.

Senza consumo di suolo e polemiche con associazioni di categorie e residenti, come avviene sempre più spesso, negli ultimi tempi, per l’opzione dell’agrivoltaico, anche qui nella nostra provincia.

Per Benetton rugby e Comune, indubbiamente, un deciso abbattimento dei costi della nuova tribuna, perché sarebbero da reperire – e a tutt’oggi non ci sono completamente – le risorse per erigere le gradinate e gli spazi di servizio sottostanti. E infatti si parla di un costo abbattuto da quattro a tre milioni, forse anche qualcosa meno, da erogare alla luce di un piano finanziario di sostenibilità che comprenda la revisione del contratto di concessione, con oneri a scomputo e un prolungamento di almeno 20-25 anni.

Cercansi tre milioni

Il progetto c’è, e lo ha preparato il Benetton rugby, concessionario dello stadio. Un progetto che unisce copertura e ampliamento: prevede spazi commerciali dove c’è ora la biglietteria, spacchettata in due ai lati, per le due tribune Est e Ovest, dopo la nascita della tribuna Est (sorsero scoperte nel 1975, un anno prima lo stadio aprì i battenti per il primo match contro Rovigo), il raddoppio ad Ovest negli anni ’80, poi coperte nel 1999, il rifacimento si spogliatoi, area medica e sala stampa a Nord nel 2001, il rialzo e la copertura della tribuna Est nel 2018, con cerimonia bipartisan di taglio del nastro officiata da Conte e dal predecessore Manildo.

Il piccolo aiuto della Regione

Ma la congiuntura vede il Comune non veleggiare nell’oro, e anche il Benetton, dopo l’ingresso nella galassia di Edizione e la rivoluzione nel cda, deve razionalizzare le spese, arrivate a un budget annuo di 14 milioni.

Senza dimenticare che sin qui la società biancoverde ha investito oltre 20 milioni nell’adeguamento dell’impianto, divenuto un gioiello, ben oltre le somme previste come oneri a scomputo nel contratto di convenzione.

E c’è un altro piccolo aiuto pubblico: i 450 mila euro stanziati recentemente dalla Regione, in uno dei provvedimenti a favore dell’impiantistica sportiva, che andranno a pagare gli adeguamenti dei sistemi antincendio che le legge prevedere quando si superi la capienza dei cinquemila posti complessivi.

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