A Treviso la festa con lo spritz analcolico per arginare il caso baby gang

L’idea di I-Care con Conte e Khezraji per coinvolgere le seconde generazioni. Il moderatore marocchino: «Promuoviamo incontri per intrecciare le culture»

Mattia Toffoletto
A Treviso la festa con lo spritz analcolico contro il fenomeno delle baby gang
A Treviso la festa con lo spritz analcolico contro il fenomeno delle baby gang

L'idea c'è già: uno spritz analcolico a Treviso, coinvolgendo le seconde generazioni e le associazioni sportive. La data precisa non ancora, ma cadrà probabilmente a metà aprile.

Obiettivo arginare il problema baby gang sensibilizzando anche le comunità straniere, passaggio resosi necessario dopo i gravi fatti di cronaca dei mesi scorsi.

Se n'è parlato sabato a margine dell'incontro promosso in via Dandolo da I Care e Cgil Treviso, con la moderazione di Abdallah Khezraji e la partecipazione del sindaco Mario Conte: coinvolti un centinaio di residenti marocchini, per riflettere su disagio giovanile e integrazione.

Sì, da sabato le comunità contro le baby gang sono due: c'è anche quella che fa riferimento a Khezraji.

«Con la volontà si può cambiare: è stato importante comunicare e ribadire l’importanza del rispetto delle regole per un’integrazione che sia reale, voluta e costruttiva, nel segno del dialogo culturale e non di contrapposizione e tensione», le parole sui social del sindaco Mario Conte, «sono contento che grazie a quest'incontro sia nato l’impegno di trasmettere una serie di valori imprescindibili, per fare sì che episodi che hanno coinvolto immigrati e componenti di comunità straniere non si ripetano più».

Khezraji si farà promotore di altri incontri in futuro, riunendo le seconde generazioni e altre comunità: «L'obiettivo, più in generale, è sensibilizzare attraverso luoghi di culto, phone center, negozi etnici. Spingendo i genitori a essere più presenti con i figli. A controllarli di più. È l'inizio di un rapporto che vogliamo creare fra le comunità straniere e l'amministrazione comunale.

Presto coinvolgeremo anche quelle albanese e nigeriana, poi pure la sudamericana: organizzeremo altri incontri, con famiglie e giovani».

Non passa inosservata l'iniziativa dello spritz analcolico: «Coinvolgeremo le seconde generazioni, pure le associazioni sportive. Ne abbiamo già parlato con il sindaco, le comunità straniere devono lavorare a stretto contatto con il Comune», conclude il referente della comunità marocchina di Treviso. Socialità e sport. Per favorire l'integrazione ed estirpare il disagio. 

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